Genova. Dopo l’aquila minore recuperata a Campo Ligure, un altro rapace protetto finisce nel mirino di bracconieri che non hanno esitato a puntare il fucile e a fare fuoco. Si tratta di una poiana, trovata nel tardo pomeriggio di domenica a Sori e affidata agli operatori del Cras Enpa di Campomorone.
“Non abbiamo subito compreso appieno cosa le fosse successo, ma avevamo un sospetto. Quel che è certo è che l’animale appariva sofferente, con l’ala sinistra ricoperta di sangue – hanno spiegato dal Cras – Con nostro estremo dispiacere gli esami effettuati lunedì mattina hanno confermato le nostre ipotesi: anche questa poiana, esattamente come l’aquila minore, è stata vittima di un bracconiere”.
Il rapace ha l’ala sinistra fratturata a causa del pallino da caccia, ma fortunatamente la ferita non è così grave da impedirle di tornare a volare. Gli verrà dunque somministrato un antibiotico, e con un po’ di riposo, cure adeguate e riabilitazione potrà presto (si spera) essere liberata in natura. L’episodio ha però riportato tristemente l’attenzione sulla piaga della caccia di frodo, di cui a fare le spese sono troppo spesso uccelli – e animali in generale – seriamente minacciati.
“Qui al nostro Cras registriamo due picchi di entrate nel corso dell’anno, uno dei quali proprio nel periodo autunnale e innegabilmente imputabile all’attività di caccia – confermano dall’Enpa – Vedere un animale varcare la nostra soglia in queste condizioni, sofferente e sanguinante a causa di una fucilata, ci provoca un dolore e una rabbia che non riusciamo a descrivervi.
A queste emozioni si aggiunge ogni volta l’immensa frustrazione del sapere che chi si è macchiato di un simile reato rimarrà certamente impunito. A nostro avviso, non esiste motivazione che possa giustificare chi ha deciso di impugnare un fucile con lo scopo di togliere la vita ad animali come la poiana o l’aquila minore, rispettivamente specie protette e particolarmente protette. In questi casi, l’unica cosa che ci resta da fare è il nostro lavoro: impegnarci e fare il possibile affinché questi animali possano guarire”.
“Attendiamo con ansia il giorno in cui potremo condividere con voi la liberazione di questa splendida poiana – concludono poi fiduciosi – Vederla tornare a solcare i cieli, a scapito di chi ha tentato di ucciderla, sarà certamente un’emozione impagabile“.
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