Genova. In Liguria si registra una media di quasi due morti al mese sul lavoro. Il dato è stato diffuso con preoccupazione dai sindacati nel giorno in cui un operaio edile di 62 anni è morto nel savonese dopo essere precipitato da un’impalcatura.
“È una strage che ha responsabilità politiche precise, basti pensare che in Liguria il numero degli ispettori è molto basso e che con le risorse a disposizione si riesce a controllare solo l’1 per cento delle aziende che risultano essere irregolari per il 71 per cento – commentanoMaurizio Calà, segretario generale Cgil Liguria, e Federico Pezzoli, segretario generale Fillea Cgil Genova e Liguria – è il dato più alto del nord e della media nazionale”.
“Sta passando il concetto che meno lacci e lacciuoli lasciano libera l’impresa di espandersi, che semplificare è meglio e invece si deregolamenta – concludono i sindacati – È necessario rimettere al centro dell’attenzione la tutela di lavoratrici e lavoratori: senza questa volontà non si potrà arrivare ad una decisa inversione di tendenza”.
Con la tragedia di oggi, la conta delle morti sul lavoro in Liguria sale a 19. Soltanto dieci giorni fa un altro lavoratore, un operaio di 55 anni, è morto in un incidente avvenuto nel museo ferroviario di Migliarina, a La Spezia. Secondo la prima ricostruzione l’uomo sarebbe rimasto schiacciato da un grosso pistone di acciaio collassato per cause ancora da appurare. Lunedì, invece, si è verificato un grave incidente, fortunatamente non mortale, ad Arenzano, dove un operaio di 40 anni è caduto mentre stava lavorando alla messa in sicurezza di una parete rocciosa a ridosso della statale Aurelia.