Il riconoscimento

Ricaricabile ed edibile: la batteria dell’Iit tra le migliori invenzioni del 2023 secondo Time

Il dispositivo è stato realizzato con materiali che solitamente vengono consumati a tavola, come mandorle, capperi e alghe: la prestigiosa rivista americana ha deciso di premiarlo

batteria edibile
credits IIT-Istituto Italiano di Tecnologia

Genova. Dalla ricerca in laboratorio alla lista delle migliori invenzioni del 2023 di Time: nuovo successo internazionale per l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) grazie alla prima batteria ricaricabile ed edibile al mondo.

Il prototipo di batteria è stato inserito dalla prestigiosa rivista americana nella lista delle migliori innovazioni che stanno cambiando il nostro modo di vivere, comparendo in quella delle invenzioni con menzione speciale. È la prima volta che un prototipo nato da un centro di ricerca italiano riceve questo tipo di riconoscimento. A marzo 2023 il gruppo di ricerca di Iit, guidato da Mario Caironi, ha descritto la nuova batteria in un articolo scientifico dal titolo “An Edible Rechargeable Battery” pubblicato dalla rivista internazionale Advanced Materials, mostrando il dispositivo realizzato con materiali che solitamente vengono consumati a tavola, come mandorle, capperi e alghe.

La notizia è stata ripresa da quotidiani e riviste in tutto il mondo colpiti dall’originalità della ricerca. L’ufficio stampa dell’IIT ha contato più di 250 notizie in pochi mesi pubblicate in Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Spagna, Germani, Brasile, Argentina, Israele e molti altri paesi. Anche la redazione di Time l’ha notata, e in mezzo a centinaia di altri prodotti e proposte, dopo una valutazione basata “su un certo numero di aspetti chiave, inclusi l’originalità, l’efficacia, l’ambizione e l’impatto”, la rivista ha deciso di inserirla tra le 200 invenzioni più rilevanti del 2023, pubblicate sul sito.

La batteria è stata realizzata dal gruppo di Mario Caironi, coordinatore del Printed and Molecular Electronics Laboratory al Centro di IIT a Milano. L’attività di Caironi si concentra sullo studio delle proprietà elettroniche degli alimenti e dei suoi derivati, al fine di unirli a materiali commestibili e creare nuovi materiali elettronici commestibili. Nel 2019 Caironi ha vinto un finanziamento di 2 milioni di euro da parte dell’European Research Council per il progetto ELFO, che esplora il campo dell’elettronica alimentare.

“Sono molto contento e anche molto sorpreso che il Time ci abbia selezionato; quindi, ancor di più è una soddisfazione per tutto il gruppo di ricerca, che ringrazio – ha detto Mario CaironiNella ricerca, soprattutto quando si percorrono strade poco battute, non è scontato da un lato ottenere dei risultati, dall’altro che questi vengano notati così velocemente. Questo ci motiva ancora di più a proseguire. Un grandissimo merito va a Ivan Ilic, un ex membro del team, che ha guidato la realizzazione della batteria”.

“Il riconoscimento dell’originalità della batteria edibile da parte di Time mi rende molto orgoglioso, poiché è il chiaro segno che il nostro Istituto è una realtà internazionale per la qualità delle sue ricerche – ha detto Giorgio Metta, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia – Una qualità che la comunità scientifica e i programmi di finanziamento della ricerca, come per esempio l’European Research Council, ha già avuto modo di valutare in maniera eccellente. Oggi possiamo dire che questa qualità viene trasmessa e si avvicina al pubblico internazionale. È la strada che continueremo a seguire per portare l’innovazione made in Italy verso nuovi traguardi sia tecnici che di mercato. Venti anni di risultati di eccellenza dimostrano che il modello internazionale implementato dall’Istituto è assolutamente solido. Sono ottimista sul fatto che questo stesso modello ci porterà verso ulteriori e più importanti risultati” .

Come funziona la batteria edibile dell’Iit

Il gruppo di ricerca dell’Iit ha sviluppato una batteria completamente basata su componenti edibili tratti dalla gastronomia. La riboflavina (detta anche vitamina B2, presente per esempio nelle mandorle) agisce da anodo, mentre la quercetina (una sostanza presente, per esempio, nei capperi) da catodo.

Per aumentare la conducibilità elettrica è stato poi utilizzato il carbone attivo (un farmaco da banco molto diffuso), mentre l’elettrolita di questo prototipo è a base d’acqua. Il separatore, necessario in ogni batteria per evitare cortocircuiti, è stato realizzato con alghe nori, comunemente utilizzate nella preparazione del sushi. Infine, gli elettrodi sono stati incapsulati in un piccolo contenitore di cera d’api, da cui escono, a partire da un supporto derivato dalla cellulosa, due contatti in oro alimentare, la stessa pellicola usata a volte dai pasticceri per le decorazioni.

La batteria funziona a 0,65 V, una tensione sufficientemente bassa da non creare problemi al corpo umano se ingerita. Può fornire una corrente di 48 μA per 12 minuti, o di pochi microampere per più di un’ora, sufficiente per alimentare piccoli dispositivi elettronici, come i LED a bassa potenza.

I potenziali utilizzi futuri sono numerosi, tra cui circuiti e sensori commestibili, in grado di monitorare le condizioni di salute ma anche lo stato di conservazione degli alimenti. Inoltre, dato l’alto livello di sicurezza di queste batterie, queste tecnologie potrebbero essere utilizzate anche nell’ambito dei giocattoli per i bambini più piccoli, dove il rischio di ingestione è elevato.

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