Genova. Sospiro di sollievo, peraltro alla vigilia di un fine settimana che si preannuncia di grande soddisfazione, per i cercatori di funghi a Genova, Savona e dintorni. Fino a poche ore fa sembrava che, a causa delle norme legate alla Peste Suina Africana, la raccolta di funghi (e tartufi) nei Comuni delle cosidette “zone rosse” (Zone II) sarebbe stata consentita solo ai residenti o ai proprietari di fondi agricoli.
Proprio oggi, però, è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale un’ordinanza aggiornata sul tema della prevenzione della Peste Suina Africana. E, semplicemente, non si fa menzione di divieti per i non residenti. Quindi, in sostanza, liberi tutti, salvo mantenere i comportamenti indicati per non favorire la diffusione della malattia. E rispettare, ovviamente, le normative territoriali relative a tesserini e quantitativi pro-capite.
Una svolta che è già stata accolta cum magno gaudio nelle comunità di appassionati che temevano di vedere saltare la stagione più favorevoli al raccolto. Sollevati anche i responsabili dei consorzi di funghi che dalla vendita dei tesserini trovano sostentamento.
La nuova ordinanza è in vigore da oggi, venerdì 1 settembre. Nello stesso giorno in cui altri 15 Comuni entrano in zona rossa: Uscio, Avegno, Recco, Tribogna, Favale di Malvaro, Cicagna, Lorsica, Rapallo, Rezzoaglio, Orero, Fontanigorda, Rovegno, San Colombano Certenoli, Coreglia Ligure e Borzonasca. Nella provincia di Genova, si tratta in totale di 51 comuni, mentre nella provincia di Savona il numero ammonta a 25.
Restano necessarie le misure di sicurezza suggerite dalla struttura commissariale per la gestione della Psa volte a ridurre il rischio di diffusione del virus, sia attraverso vettori passivi (cane/i, autoveicoli e/o strumenti e indumenti), sia attraverso il disturbo della popolazione di suidi selvatici presente nell’area.
Nello specifico, durante le attività di ricerca, le persone interessate dovranno:
a) munirsi di disinfettanti attivi nei confronti del virus della PSA (quali ad es. Virkon, Virocid, Ecocid o sostanze ad azione equivalente) e attrezzature idonee alla disinfezione di mezzi e strumentazione che dovrà avere luogo prima di addentrarsi nelle zone di ricerca dei tuberi e prima di lasciarle (nebulizzatori/diffusori risultano indispensabili);
b) indossare soprascarpe usa e getta oppure calzature facili da pulire e disinfettare prima di lasciare l’area (altamente raccomandato l’uso specifico di calzature dedicate);
c) evitare contatti diretti o indiretti con suini allevati nelle 48 ore successive all’attività di ricerca;
d) riporre eventuali indumenti monouso utilizzati (tute, calzari e guanti) in un sacco, che a sua volta dovrà essere inserito un altro involucro, e portarli via per essere smaltiti in un contenitore per rifiuti;
e) rispettare il divieto di lasciare sul campo qualsiasi residuo di materiale potenzialmente infettante, compresi alimenti portati a seguito;
f) avere cura, prima di lasciare la zona di ricerca, di pulire e disinfettare le zampe del cane/i presente/i nell’attività, utilizzando spray a base alcolica a bassa aggressività.