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Raccolta funghi salva, decade il divieto in zona rossa per peste suina per i non residenti

La nuova ordinanza del commissario alla Psa elimina la restrizione. Proprio oggi altri 15 Comuni sono entrati nella Zona II

Generico agosto 2023

Genova. Sospiro di sollievo, peraltro alla vigilia di un fine settimana che si preannuncia di grande soddisfazione, per i cercatori di funghi a Genova, Savona e dintorni. Fino a poche ore fa sembrava che, a causa delle norme legate alla Peste Suina Africana, la raccolta di funghi (e tartufi) nei Comuni delle cosidette “zone rosse” (Zone II) sarebbe stata consentita solo ai residenti o ai proprietari di fondi agricoli.

Proprio oggi, però, è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale un’ordinanza aggiornata sul tema della prevenzione della Peste Suina Africana. E, semplicemente, non si fa menzione di divieti per i non residenti. Quindi, in sostanza, liberi tutti, salvo mantenere i comportamenti indicati per non favorire la diffusione della malattia. E rispettare, ovviamente, le normative territoriali relative a tesserini e quantitativi pro-capite.

Una svolta che è già stata accolta cum magno gaudio nelle comunità di appassionati che temevano di vedere saltare la stagione più favorevoli al raccolto. Sollevati anche i responsabili dei consorzi di funghi che dalla vendita dei tesserini trovano sostentamento.

La nuova ordinanza è in vigore da oggi, venerdì 1 settembre. Nello stesso giorno in cui altri 15 Comuni entrano in zona rossa: Uscio, Avegno, Recco, Tribogna, Favale di Malvaro, Cicagna, Lorsica, Rapallo, Rezzoaglio, Orero, Fontanigorda, Rovegno, San Colombano Certenoli, Coreglia Ligure e Borzonasca. Nella provincia di Genova, si tratta in totale di 51 comuni, mentre nella provincia di Savona il numero ammonta a 25.

Restano necessarie le misure di sicurezza suggerite dalla struttura commissariale per la gestione della Psa volte a ridurre il rischio di diffusione del virus, sia attraverso vettori passivi (cane/i, autoveicoli e/o strumenti e indumenti), sia attraverso il disturbo della popolazione di suidi selvatici presente nell’area.

Nello specifico, durante le attività di ricerca, le persone interessate dovranno:
a) munirsi di disinfettanti attivi nei confronti del virus della PSA (quali ad es. Virkon, Virocid, Ecocid o sostanze ad azione equivalente) e attrezzature idonee alla disinfezione di mezzi e strumentazione che dovrà avere luogo prima di addentrarsi nelle zone di ricerca dei tuberi e prima di lasciarle (nebulizzatori/diffusori risultano indispensabili);
b) indossare soprascarpe usa e getta oppure calzature facili da pulire e disinfettare prima di lasciare l’area (altamente raccomandato l’uso specifico di calzature dedicate);
c) evitare contatti diretti o indiretti con suini allevati nelle 48 ore successive all’attività di ricerca;
d) riporre eventuali indumenti monouso utilizzati (tute, calzari e guanti) in un sacco, che a sua volta dovrà essere inserito un altro involucro, e portarli via per essere smaltiti in un contenitore per rifiuti;
e) rispettare il divieto di lasciare sul campo qualsiasi residuo di materiale potenzialmente infettante, compresi alimenti portati a seguito;
f) avere cura, prima di lasciare la zona di ricerca, di pulire e disinfettare le zampe del cane/i presente/i nell’attività, utilizzando spray a base alcolica a bassa aggressività.

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