Genova. Qualcuno ha detto che l’atto formale del neocommissario dell’autorità portuale di Genova, Paolo Piacenza, è arrivato “giusto in tempo”, ovvero prima che un altro commissario, quello alla nuova diga foranea, fosse nominato. Il riferimento è al sindaco di Genova Marco Bucci, il cui nome circola più che in maniera insistente per quel ruolo. La nomina dovrebbe arrivare a breve.
L’atto di palazzo San Giorgio di cui stiamo parlando è quello che stabilisce ufficialmente che i cassoni della nuova diga non saranno realizzati al porto di Pra’, neppure quelli di piccole dimensioni, come per qualche mese era sembrato sarebbe accaduto.
“Io avrei fatto tutti i cassoni a Pra’ – ha detto Bucci stamani a margine di una conferenza stampa a palazzo Tursi – la spesa per trasportare le strutture per la nuova diga da Vado Ligure sono soldi buttati via, però rispetto in tutto e per tutto quello che hanno chiesto i cittadini del ponente e che vuole il viceministro Rixi.
Il sindaco, che in questi mesi ha dovuto fare i conti non solo con il pressing dei comitati ma anche con quello della Lega, voce della sua stessa maggioranza, commenta l’atto del commissario dell’autorità portuale e le tempistiche.
“Non vedo malignità e non vedo alcun problema però ricordo che a Pra’ ci sarà comunque il cantiere della diga, questo i cittadini lo devono sapere”, sottolinea. Il cantiere si troverà nei pressi del cosiddetto “sesto modulo” del terminal, quello che secondo gli accordi è stabilito come limite per l’insediamento di attività industriali. “Comunque non si vedrà quasi nulla, forse qualche chiatta e navi che circolano”, conclude il sindaco.
Per quanto riguarda la scelta di Vado, arriva dopo l’esito positivo della valutazione d’impatto ambientale per il sito di realizzazione e in attesa del vaglio della conferenza dei servizi. Superata quindi anche la ricostruzione portata prima dell’estate in consiglio comunale dall’assessore al Porto del Comune di Genova, Francesco Maresca.
La sua risposta a un’interrogazione del centrosinistra prevedeva, appunto, la costruzione a Pra’ di cassoni di piccole dimensioni. D’altronde quella era stata la direzione più volte indicata dall’ormai ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini.