Genova. Hanno scelto il primo giorno di scuola in Liguria, che era anche la giornata di mobilitazione nazionale per il diritto alla casa e allo studio, per organizzare un presidio davanti alla Casa dello Studente di via Asiago. Sono i ragazzi di Cambiamo Rotta, associazione politica studentesca, che hanno scelto quella residenza come “simbolo del degrado in cui si trovano studentati e mense a Genova”.
Nel 2013 un primo scandalo riguardò le condizioni fatiscenti del centro, poi oggetto di ristrutturazione, ricordano i ragazzi di Cambiare Rotta mentre l’anno scorso gli studenti si sono trovati a denunciare la pessima qualità e le pessime condizioni igieniche e sanitarie del cibo in mensa, del quale erano circolate le foto di piatti con dentro capelli e vermi.
“Lo studentato inoltre, essendo privo di una cucina comune – proseguono gli studenti di Cambiare Rotta – non lascia agli studenti altra scelta, se non quella di accettare cibo scadente. Dopo tanti anni abbiamo visto qualche miglioramento nelle condizioni della residenza, stessa cosa non si può dire per la mensa che è in condizioni forse ancora peggiori. Questo è l’esempio lampante della qualità dei servizi che Aliseo offre agli studenti UniGe”.
Ma il tema è più ampio. “Le residenze nella nostra città sono insufficienti, abbandonate in uno stato di degrado e senza servizi, costringendo gli studenti a rivolgersi a soluzioni private economicamente inaccessibili, rendendogli impossibile studiare – continuano da Cambiare Rotta – vogliamo un’università che garantisca un vero diritto allo studio e alla casa e che riesca ad offrire servizi decenti, senza obbligarci a pagare 270/300 euro per un posto letto e 5.50 euro per un pasto in mensa nel degrado più totale”.
“Vogliamo un’università che non si affidi a logiche meritocratiche per assegnare le stanze degli studentati e i servizi della mensa, e vogliamo non essere costretti a rivolgerci a soluzioni private. Vogliamo un’università in cui tutti abbiano diritto allo studio e alla casa. Dopo la giornata di oggi continueremo a mobilitarci per pretendere delle condizioni migliori per la residenza di Asiago, perché siamo stanchi di attendere”.