Ambiente

Clima, l’allarme di Petrini: “Situazione irreversibile”. Grandi opere portuali? “Possono essere un problema”

Il presidente di Slow Food all'inaugurazione di Slow Fish al porto antico: "Situazione drammatica, la società dia una risposta collettiva"

carlo petrini

Genova. Il cambiamento climatico? “Io sono convinto che stiamo entrando in una situazione di irreversibilità. Non raggiungeremo il contenimento della temperatura come previsto. I disastri che stanno avvenendo saranno implementati”. È l’allarme lanciato a Genova da Carlo Petrini, presidente di Slow Food, intervenuto oggi all’inaugurazione di Slow Fish, manifestazione dedicata al mare e alla pesca sostenibile giunta all’11esima edizione, in programma fino al 4 giugno tra Caricamento e il Porto Antico.

La situazione è drammatica – avverte Petrini – La politica a livello planetario non ha il senso di quello che sta avvenendo. Parliamo di cambio climatico: io sono convinto che stiamo entrando in una situazione di irreversibilità. Non raggiungeremo il contenimento della temperatura come previsto. È arrivato il momento che la società dia una risposta collettiva e la politica prenda decisioni. Ma ad oggi questa decisione politica, meno che meno a livello planetario, è inesistente, il nulla. Sono trent’anni che chiediamo una legge sulla tutela dei suoli, da tutti i governi che si sono affacciati non si è ottenuto niente. Speriamo che dalla società civile parta un movimento forte“.

In questi giorni il focus è sul mare e in particolare sul Mediterraneo: “Oggi tutelare il mare significa avere una visione complessa degli ecosistemi – prosegue il presidente di Slow Food -. Questa logica di separare la salvaguardia dell’ecosistema marino dalla tutela dell’entroterra e della costa non ha senso, tutto è connesso. Mai come in questo momento le buone pratiche si devono coniugare a 360 gradi. Per cui evitare la plastica monouso, che sta diventando il fattore inquinante principale di tutti gli ecosistemi marini e attivare un’attenzione verso le piccole comunità di pescatori che sono seriamente minacciate a livello globale”.

In tutto questo “Genova e la Liguria hanno un ruolo di punto di riferimento importante, si può aspirare a essere un punto di riferimento importante per il sistema mediterraneo. C’è ancora bisogno di una grande politica di relazione, il Mediterraneo ha dieci sfaccettature, una diversa dall’altra, la primogenitura di Genova non è ancora conquistata”.

Ma le grandi opere, in particolare quelle portuali come la nuova diga di Genova, sono compatibili con la sostenibilità ambientale? “Sono delle belle idee, il problema è cosa generano. L’approdo di una massa così grande, se poi non ci sono le infrastrutture per raccogliere tutto quello che scaricherà sul territorio, sarà un bel problema. Ma questi – chiosa Petrini – sono problemi che sta affrontando la politica locale. Buona fortuna“.

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