Genova. Donut smoothie blueberry e al caramello, brownie al cioccolato, muffin alla vaniglia, croissant e sandwich farciti. Accanto ai tradizionali prodotti americani tipici di Starbucks, brand internazionale di caffetterie, spicca la “focaccia ligure”, ritenuta “immancabile” per questa nuova e prima apertura a Genova e in Liguria. “Per la focaccia abbiamo provveduto a selezionare un fornitore locale” spiegano Vincenzo Catrambrone, general manager di Starbucks Italia, e Samuel Napolitano, responsabile area manager.
A servire la prima fetta di focaccia è Alex, barista di 33 anni di Genova. Come di Genova sono tutti i 25 dipendenti assunti per lavorare nella caffetteria, dopo un’ampia selezione e formazione tra Milano e Torino. Sono tutti giovani, la maggior parte sotto i 30 anni.
Starbucks apre ufficialmente al pubblico domani, sabato 13 maggio, a partire dalle 7 alle 20 in via Porta degli Archi, a un passo da via XX Settembre. Poi rimarrà aperto tutti i giorni, con orario continuato. Non mancherà la connessione wi-fi gratuita per tutti coloro che vorranno fermarsi a studiare e lavorare seduti ai tavoli della caffetteria, dalle prossime settimane anche all’aperto con un dehors che verrà installato a breve.
“Serviva uno Starbucks a Genova, le richieste per aprire in questa città sono state tante, l’attesa per questa nuova apertura è fortemente sentita da numerosissimi genovesi – dice Catambrone – quello genovese è l’ennesimo locale diverso dagli altri. Per il locale di Genova è stato scelto uno stile floreale, perché così rispecchia lo stile della città“.
A Genova sono da poco sbarcati anche altri brand famosi in tutti i paesi. Da Victoria’s Secret, inaugurato in via XX Settembre alla pasticceria erotica Mr.Dick aperta il 1° maggio in via di Porta Soprana 19r, praticamente in piazza Matteotti, a due passi dal Ducale, zona di passaggio turistico ma centralissima anche per i genovesi. La catena, già presente a Milano, Roma e Napoli, propone dessert con forme sexy, ironiche, che letteralmente riproducono peni e vagine.
