Genova. Non è stata uccisa dal marito Adrian, che pure l’ha malmenata spesso, ma da un’emorragia interna causata dalla cirrosi epatica di cui soffriva, Cristina Diac, la 48enne trovata morta sabato mattina in via Orgiero dove viveva in una stanza in affitto con il marito presso l’abitazione di una connazionale.
A stabilirlo è stata l’autopsia eseguita questo pomeriggio dal medico legale Francesco Ventura a cui ha partecipato anche il consulente della difesa Marco Salvi.
Secondo l’esame autoptico le quattro ecchimosi trovate sul corpo della donna sarebbero state vecchie e non tali da causare morte o danni gravi mentre l’emorragia interna che ha stroncato la donna è stata causata della cirrosi epatica.
Le risultanze dell’esame autoptico combaciano con gli elementi raccolti dagli investigatori della squadra mobile agli ordini del dirigente Stefano Signoretti, poco convinti fin da subito che si trattasse di un omicidio ma che nel contempo hanno constatato come le liti tra i coniugi fosse molto frequenti e spesso incendiate dall’abuso di alcolici da parte di entrambi. Volavano insulti e botte da parte del marito nei confronti di Cristina ma talvolta era anche lei a colpire lui.
Nel frattempo Adrian Diac, di professione saldatore in una ditta di subappalto per Fincantieri, si trova rinchiuso in carcere in stato di fermo, non per l’omicidio della moglie ma per i precedenti e ripetuti maltrattamenti nei suoi confronti.
Le ecchimosi trovate sul cadavere della donna sarebbero lì a dimostrarlo insieme a diverse testimonianze che hanno spinto il pm a chiedere al gip la custodia cautelare in carcere per il rischio che l’uomo, che era stato rinviato a giudizio per aver picchiato Cristina mandandola all’ospedale con 25 giorni di prognosi, compia atti di violenza su altre donne.
Il giudice deve fissare la data della convalida e non è detto che l’essere scagionato dall’omicidio convinca il giudice della non pericolosità dell’uomo rispetto ai maltrattamenti.