Genova. Nessun rischio, almeno per ora: la provincia di Genova è ben lontana dai numeri previsti dal nuovo Dpcm del governo Draghi che assegna ai presidenti delle Regioni o delle Province la facoltà di chiudere le scuole di ogni ordine e grado in presenza di un’incidenza cumulativa settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti.
A dirlo sono i dati degli ultimi bollettini, ma anche lo stesso governatore Giovanni Toti che ieri ha rincarato la dose sulle restrizioni nell’estremo Ponente dove le scuole sono già chiuse dallo scorso 24 febbraio: “Il Comitato tecnico scientifico – ha spiegato il presidente ligure – ha indicato un numero che equivale a 3,5 casi su 1000 abitanti per giorno. Oggi la media regionale si attesta intorno a 2, quindi direi che non ci sono le condizioni.
Le condizioni invece ci sono “su Ventimiglia e Sanremo dove l’incidenza è 3,8-3,9 su 1000 per giorno. È un numero che considero ragionevole perché è lo stesso che aveva fatto scattare nella nostra cabina di regia lo stesso provvedimento. Considero positivamente che si torni a dare autonomia alle Regioni sul tema delle scuole”, ha aggiunto Toti.
Ma facciamo qualche conteggio. Prendendo i dati dell’ultima settimana la Liguria ha totalizzato 2.333 nuovi contagi che equivalgono a un’incidenza di 153 casi ogni 100mila abitanti (la soglia prevista dal Dpcm è 250). Guardando alla sola provincia di Genova, risultano 1.041 casi in una settimana, cioè 126 ogni 100mila abitanti.
Questo significa che per raggiungere il “punto critico” servirebbe una media giornaliera di 295 nuovi casi in provincia di Genova (oppure 545 in tutta la Liguria) per una settimana. Allora il presidente Toti o il sindaco metropolitano Bucci potrebbero decidere di applicare la misura prevista dal Dpcm, anche se non sarebbero obbligati perché il nuovo sistema consente agli enti locali di agire in autonomia, non solo in base all’incidenza ma anche “in caso di motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico”.
Del resto i dati del report compilato ogni settimana da Asl 3 continuano a mostrare una situazione relativamente tranquilla nelle scuole genovesi. Nel territorio metropolitano, escluso il Tigullio, sono circa un centinaio le classi attualmente in quarantena (a inizio novembre avevano sfiorato quota 500). Lo screening effettuato nelle scuole non evidenzia studenti o lavoratori positivi dall’ultima settimana di gennaio. Dall’inizio del monitoraggio su 18.417 tamponi effettuati solo 44 (lo 0,24%) sono risultati positivi.