Genova. Questa sera la rete dei gruppi e delle associazioni coordinata da don Antonio Lovato che ogni sera assicura un pasto caldo, coperte e compagnia ai senza dimora a Genova si raccoglierà in preghiera per Mario, il clochard morto di freddo lo scorso giovedì.
L’appuntamento è in piazza Piccapietra, alle 20,30. “Lo ricorderemo nel luogo dove solitamente dormiva – scrive in una nota stampa la comunità di Sant’Egidio – insieme ai suoi amici, a chi lo conosceva, a chi gli voleva bene”.
“Mario era molto conosciuto da chi si occupa regolarmente di portare aiuto a chi vive per strada a a Genova: da una decina di anni dormiva in zona Piccapietra, nel cuore della città, sotto le sedi delle aziende e degli uffici più prestigiosi. Era stato camionista, ma, dopo aver perso il lavoro aveva iniziato a vagare per l’Italia – si legge nella nota stampa – Nonostante un serio alcolismo Mario aveva una simpatia istintiva e cordiale e tante, tra le persone che vivono per strada a Genova, cercavano la sua compagnia: non aveva niente, ma conosceva e prendeva sul serio l’arte dell’amicizia. Tanti di noi hanno compreso meglio, accanto a lui, il significato del prendersi cura: tante volte la sera qualcuno di noi lo ha cercato, aiutato, gli ha donato e rimboccato cibo e coperte, conversando e scherzando con lui. Diverse volte i suoi amici di Sant’Egidio lo hanno accompagnato in ospedale. Qualche volta se lo sono anche portato a casa, per aiutarlo a lavarsi e radersi”.
“Anche giovedì sera i giovani di Sant’Egidio lo hanno cercato, preoccupati della sua assenza anomala. La notizia della sua morte addolora e ferisce molti. Queste sono le ore del silenzio e del ricordo – lo ricorderemo oggi con una preghiera in piazza Piccapietra insieme a chi lo conosceva, a chi gli vuole bene, a chi si sente colpito dalla durezza della vita dei poveri – ma la morte di Mario chiede anche a ciascuno uno sforzo nuovo di passione e di fantasia per costruire nuovi percorsi di accoglienza e di aiuto, per non lasciare nessuno da solo di fronte al freddo e alla povertà”.