Genova. I cantieri sulla rete autostradale ligure potrebbero essere riprogrammati spostando il termine per la fine dei lavori al 30 settembre. È quanto si legge nella nota del ministero dei trasporti dopo il vertice a distanza tra Autostrade, ministero dei trasporti, Anas, Ferrovie e le altre concessionarie per risolvere l’emergenza trasporti che sta mettendo in ginocchio la Liguria, nell’ennesima giornata tragica per la mobilità.
Stilare un ordine di priorità per i cantieri in modo da non dover chiudere l’autostrada per ore. Potenziare i treni in servizio, sia quelli per i turisti sia quelli per i pendolari, anche loro vittime di pesanti disagi. E presentare un piano dettagliato entro e non oltre le prossime 48 ore, perché la situazione è già ai limiti dell’invivibile. Queste le richieste avanzate dalla Regione sulle quali il Mit ha già preso impegni.
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Per il Mit era presente il sottosegretario Roberto Traversi, ligure. L’assessore Giacomo Giampedrone ha fatto la “conta dei disagi” da Imperia fino alla Spezia e da Genova verso nord. L’imperativo categorico è uno: trovare soluzioni in tempi brevi per scongiurare il blocco totale dall’autostrada, anzitutto eliminando quei cantieri che nulla hanno a che vedere con le gallerie ma che creano restringimenti sulla carreggiata. Come quello della frana tra Arenzano e Varazze, dove per diversi mesi nessuno è intervenuto.
Il ministero dei trasporti ha promesso “tempi rapidi” per concordare un nuovo piano da presentare alla Regione, con l’obiettivo di rimandare i lavori meno urgenti. “Se ogni volta che si trova un problema in una galleria bisogna chiuderla, significa che i liguri rischiano la vita tutti i giorni. In tal caso il ministero ce lo deve dire e assumersene la responsabilità”, ha osservato Giampedrone. L’alternativa è lavorare in via preventiva per creare scambi di carreggiata a monte delle ispezioni, come è stato fatto sulla A10 dopo il disastro di venerdì scorso. Lo scotto da pagare, tuttavia, è avere restringimenti costanti che producono inevitabilmente code.
Sul tavolo anche il potenziamento del trasporto ferroviario. “Abbiamo chiesto di implementare i treni a lunga percorrenza da Torino e Milano per Genova, Ventimiglia e La Spezia – spiega l’assessore ai trasporti Gianni Berrino – e di aggiungere un’ulteriore Freccia per Roma e alcuni Intercity”. Il Mit quindi fa sapere di avere “chiesto a Ferrovie dello Stato un potenziamento sempre per la stagione estiva dei collegamenti ferroviari a lunga percorrenza tra la Liguria e le regioni limitrofe e anche con il Lazio, per aumentare le possibilità di trasporto dei passeggeri alternative all’auto”.
Misure che serviranno a mitigare i disagi per i turisti in una stagione già difficile da recuperare per l’emergenza coronavirus. “Se un treno ci mettesse anche tre ore per portarti in riviera, almeno sai che sono sempre quelle tre ore”, aggiunge Berrino. In autostrada, invece, è una roulette ogni weekend.
Per quanto riguarda il trasporto regionale i margini di manovra non sono molti. Berrino ha chiesto che il servizio torni al 100% (al momento siamo circa all’80%) ma la linea non può reggere molte più corse. Nella giornata di lunedì sono stati pesanti i disagi per gli utenti che hanno scelto il treno con l’obiettivo di evitare le code in autostrada: a causa del numero chiuso a bordo in molti casi è dovuta intervenire la Polfer per fare scendere i passeggeri di troppo, con momenti di tensione a bordo e ritardi superiori a un’ora per alcuni convogli.
“Le ispezioni del Mit, così come sono previste – ha continuato Giampedrone – comporterebbero interventi anche a luglio, agosto e settembre. Questo vorrebbe dire essere di fronte a un nuovo lockdown. A meno che il Mit non dica, entro 48 ore, che i lavori possono essere traslati senza compromettere la sicurezza dei cittadini. E’ evidente che il ministero deve rivedere il piano dei lavori, in modo da garantire la sicurezza e assumersi la responsabilità della gerarchia degli interventi, ma allo stesso tempo garantire la possibilità di spostarsi. Se questo non fosse possibile, Regione Liguria agirà di conseguenza”.
Quarantotto ore di tempo è l’ultimatum concesso al ministero dei trasporti. Poi il governatore Giovanni Toti – che oggi era a Roma per partecipare agli stati generali a Villa Pamphilij – valuterà gli estremi giuridici per chiedere i danni. Su questa strada lo ha anticipato il sindaco di Arenzano Luigi Gambino che si è rivolto direttamente a uno studio legale genovese. “Poi, se a Roma nessuno vuole assumersi responsabilità, siamo pronti a gestire in proprio le concessioni delle nostre autostrade, così come i nostri porti”, ha detto Toti.