Arenzano. “Dopo la giornata di ieri, infernale per la nostra città, stamattina ho deciso insieme alla giunta di denunciare Autostrade per l’Italia e il ministro delle infrastrutture“. Ad aprire il fronte della rivolta dei sindaci liguri è Luigi Gambino, primo cittadino di Arenzano, che per primo si è mosso chiedendo ufficialmente i danni per l’emergenza viabilità che ieri ha investito pesantemente il suo comune.
“Il motivo è danno economico, danno d’immagine e danno ambientale nei confronti della città di Arenzano. So che sarà una battaglia lunga e difficile, Davide contro Golia“, spiega Gambino in un messaggio video sulla propria pagina Facebook. La pratica è stata affidata allo studio legale Damonte di Genova. “Non so come finirà – dice il sindaco – ma qualcosa bisogna fare e voglio essere il primo a muovermi su queste tematiche”.
Ieri sera per le strade della cittadina a Ponente di Genova è stato l’inferno più totale. A causa delle lunghissime code in A10, provocate dal traffico del rientro dal mare ma anche e soprattutto dai cantieri infiniti lungo la A26 che sale verso il Piemonte, molte auto si sono riversate in Aurelia. E così non solo è stato impossibile muoversi lungo la litoranea, ma anche sulle strade interne del paese.
Un ingorgo asfissiante che non si è dissolto prima della mezzanotte, facendo piombare Arenzano in una situazione drammatica: “Cosa sarebbe successo se qualcuno si fosse sentito male? – si chiede il sindaco Gambino – Questo è un atto provocatorio, ma non si può continuare così”. La quantificazione dei danni? “Abbiamo lasciato tutto in mano agli avvocati di cui ci fidiamo ciecamente. Tenete conto, ad esempio, che ieri anche chi mangiava il pesce in riva al mare ha dovuto respirarsi i gas di scarico per tutta la sera”.