Genova. “Sto andando a Roma per parlare della nostra regione con il Governo, per dire basta a una Liguria isolata. Sono dovuto partire da Milano perché da Genova non c’erano voli o treni compatibili con gli orari di un lavoratore”.
Così inizia il comunicato stampa del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, che nel pomeriggio sarà a Roma per partecipare al vertice con il Mit sul caos trasporti che sta letteralmente mettendo in ginocchio la nostra regione.
Secondo il governatore la responsabilità è del governo: “Era stato promesso un piano straordinario dopo il crollo del Ponte Morandi, ormai due anni fa, era stato promesso un piano straordinario dopo il crollo del viadotto sulla Savona-Torino, avevamo chiesto di usare i mesi di chiusura del Covid per fare gli interventi urgenti, ma non è stato fatto nulla di tutto ciò. Noi abbiamo tenuto aperti i cantieri del Ponte e quelli del dissesto idrogeologico, a partire da quello del Bisagno, ma anche in questo caso, durante i mesi di lockdown, sulle autostrade è stato fatto poco o nulla”.
“Il Ministero delle Infrastrutture ha imposto un piano che prevede, teoricamente, tutti i lavori contemporaneamente, nei mesi estivi – osserva Toti – Senza nessuna priorità, senza nessuna attenzione per la mobilità dei liguri, senza nessun riguardo per una stagione turistica già alle corde – dichiara Toti – Oggi alla riunione con il Ministero chiederemo di rivedere il piano dei lavori in modo da garantire sicurezza e possibilità di spostarsi in regione, di assumersi la responsabilità di dare una gerarchia agli interventi e di far partire subito le opere che attendiamo da anni, come la Gronda (che qualcuno ancora oggi ha il coraggio di definire inutile). Di decidere sulle concessioni, cosa che aspettiamo ormai da due anni, in modo da poter programmare investimenti indispensabili per il nostro territorio, come il tunnel della Val Fontanabuona. Chiederemo un piano straordinario di Anas per eliminare tutti i sensi unici dalle principali statali, se serve, autorizzandoli ad intervenire anche su fronti di frana sui terreni privati con una nostra ordinanza di Protezione Civile”.
“Abbiamo bisogno di risposte certe – conclude – rapidissime e serie, altrimenti siamo pronti a chiedere i danni che i cittadini della regione stanno subendo. E lo faremo in ogni sede. Poi, se a Roma nessuno vuole assumersi responsabilità, siamo pronti a gestire in proprio le concessioni delle nostre autostrade, così come i nostri porti. Noi siamo capaci e pronti a decidere, come dimostra il “Modello Genova”. Se altri non hanno capacità e coraggio lascino fare a noi”