Genova. I detenuti nelle carceri genovesi di Marassi e Pontedecimo potranno essere impegnati in lavori di pubblica utilità nei quartieri cittadini, dalla pulizia dei parchi alla sistemazione dei rivi e torrenti per arginare il rischio di esondazioni. Questa novità rientra in uno schema di accordo quadro approvato ieri dalla giunta comunale di Genova e che coinvolge il ministero della Giustizia, il tribunale di sorveglianza di Genova, la Cassa delle ammende e Autostrade per l’Italia e che regolamenterà il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti.
Altre città, prima di Genova, hanno già sperimentato un progetto di questo tipo: Milano, Napoli, Roma, Torino, Pescara e Palermo. Duplice l’obbiettivo: da un lato l’inclusione sociale dall’altro il passaggio alla comunità di legalità e rispetto di norme e regole. Sarà l’unità organizzativa Valorizzazione del volontariato – area servizi alla comunità del Comune la struttura di riferimento per la realizzazione dei progetti.
“Questa iniziativa ha come obiettivo primario il recupero sociale dei detenuti, ma avrà anche importanti benefici per la nostra città – dichiara il consigliere comunale delegato Sergio Gambino – tutte le attività che potranno essere coordinate e portate avanti renderanno la nostra città più pulita e più sicura”. Il progetto, fondato sull’attività di “lavoro volontario e gratuito” per persone in stato di detenzione che possono usufruire dei benefici previsti dalla normativa in materia, non comporterà alcun onere a carico del bilancio comunale.