Genova. Un fuori programma piuttosto imbarazzante quest’oggi a Genova, a palazzo Tursi, dove era stata convocata la conferenza stampa per la firma dell’accordo quadro “Mi riscatto per Genova”, un protocollo d’intesa per lanciare un programma di inserimento attraverso lavori socialmente utili per i detenuti delle carceri genovesi.
“C’è un problema amministrativo e quindi non possiamo ancora firmare l’accordo ma il progetto per i detenuti rimane, non escludo e non confermo che la motivazione sia legata alla questione delle concessioni”. Lo ha detto, arrivando nel palazzo del Comune di Genova, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
Tra i partner dell’intesa, in teoria, ci sarebbe stata anche Autostrade, con un ruolo di tutoraggio per i carcerati coinvolti, e vista la querelle della revoca delle concessioni il Mit avrebbe chiesto di rivedere il protocollo. Anche Bonafede ha precisato, nel corso della conferenza stampa, che è stato il Mit ha voler bloccare la firma. “In un mese contiamo di concludere tutto”, ha concluso. Il protocollo è già stato firmato in altre città, ad esempio Roma.
A giudicare dal nervosismo con cui a palazzo Tursi sia stato accolto lo stand-by imposto dal ministero dei Trasporti e Infrastrutture la notizia deve essere arrivata anche all’autorità molto tardi, quest’oggi. Ha cercato di mantenere la calma ma era visibilmente irritato il consigliere delegato al volontariato e protezione civile Sergio Gambino, tra i fautori del progetto. Il Comune di Genova era già pronto a far partire le prime attività operative, dal restauro di panchine e fontane, ai lavori nei rivi e nelle strade.
Il sindaco Marco Bucci, previsto alla conferenza stampa di questa mattina, non era presente – hanno fatto sapere dai suoi uffici – per motivi di salute ed è stato avvisato telefonicamente della cosa. “L’importanza del tassello di un mosaico più grande rappresentata dal progetto ‘Mi riscatto per Genova”, come l’ha definita buona fede, non è bastata per andare oltre alla più aspra delle battaglie, al momento, tra governo e Aspi.
“Sono qui a metterci la faccia – ha sottolineato il ministro Alfonso Bonafede al termine della conferenza stampa – perché non posso rispondere della decisione di altri dicasteri ma proprio perché considero fondamentale questo protocollo, anche se avremmo potuto inviare un comunicato stampa, ho preferito esserci, dare a questa città il messaggio che lo Stato è presente”.