Interrogativi

Ponte Morandi, l’elicoide resta su ma il Campasso teme l’assedio dei cantieri: incontro tra cittadini e tecnici

La struttura in calcestruzzo sarà mantenuta, come da decreto, e monitorata. Il quartiere chiede attenzione e trasparenza

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Genova. L’elicoide di collegamento tra il moncone est del ponte Morandi e il tratto autostradale di raccordo tra A7 e A10, la struttura in calcestruzzo che si trova al termine di ciò che resta del viadotto, non sarà abbattuta, ma sarà monitorata e controllata per quanto riguarda stabilità e sicurezza. Il mantenimento dell’elicoide, d’altronde, è previsto anche dal decreto della struttura commissariale sulle specifiche tecniche per quanto concerne la ricostruzione.

Sono alcuni dei “paletti” posti ieri durante un incontro pubblico tra i cittadini del Campasso e i comitati della zona, tra cui quello dei residenti ai confini della zona rossa, un incontro voluto per fare chiarezza sull’imminente cantiere che sorgerà sul territorio. E sarà il terzo, nel raggio di poche centinaia di metri.

All’incontro, per rispondere alle domande dei cittadini, il presidente dell’ordine degli Ingegneri di Genova, Maurizio Michelini, membro dello staff del commissario Bucci. E’ stato lui ad assicurare che su quella struttura, in piedi e teoricamente utilizzabile, sulla quale non sono stati lanciati allarmi o preallarmi, ma costruita nello stesso periodo del ponte, saranno compiute le dovute verifiche. L’elicoide, un impalcato a cerchio sorretto da 9 piloni di diversa altezza, si trova immediatamente a monte di alcune abitazioni e attività produttive (una fabbrica dolciaria), motivo per cui i residenti della zona erano interessati e preoccupati da un’eventuale opera di abbattimento.

Resta il fatto che la zona del Campasso, troppo spesso dimenticata anche per via di una poco fortunata posizione geografica (nascosta dietro l’area ferroviaria tra Sampierdarena e Certosa, dovrà avere a che fare con tre cantieri: quello di ponte Morandi, innanzitutto, ma anche quello già in corso per il lavori sul nodo ferroviario e – a breve – quello per la riqualificazione del mercato ovo-avicolo nell’ambito del “bando periferie”. Un impatto su cui tengono alta l’attenzione i consiglieri del municipio Centro Ovest Amedeo Lucia, Pd e Mariano Passeri, Leu.

“Bene, andranno costituiti degli osservatori in cui i cittadini attraverso debiti delegati possano monitorare l’evoluzione del cantiere e dei lavori – afferma Passeri – ma non si deve abbassare la guardia, perché troppe volte abbiamo incassato promesse senza avere poi effettivi benefici, basti pensare ai cumuli di smarino del parco ferroviario e tante altre cose che rendono il Campasso un luogo in continua lotta per la sopravvivenza, si dovrebbe lavorare in concerto con gli altri comitati, che si occupano della problematica”. Auspicio sottolineato dal fatto che, invece, tra comitati e associazioni, durante la riunione c’è stata qualche diversità di vedute.

“Il Campasso ha bisogno di essere seguito e considerato per tutte queste problematiche – le parole di Lucia – occorrono incontri, tempistiche certe e anche spiegazioni nel merito più certe affinché i cittadini siano più sicuri, per quanto si possa essere sicuri nel vivere al fianco di un mostro che ci spaventa a ogni minimo rumore nell’aria e a un’elicoidale che ci passa sopra la testa e sta sopra le nostre abitazioni e i nostri esercizi commerciali”.

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