Regione. Primo la legge regionale sul Tpl “sta in piedi anche senza agenzia”. Secondo “vogliamo sapere come facciamo a mettere insieme mele con pere”. Il presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza ritorna a spron battuto sulla questione dell’agenzia unica regionale (termine ultimo per la creazione, 7 febbraio) ribadendo ancora oggi perplessità (espresse anche dall’omologo imperiese) davanti al progetto fortemente voluto dalla giunta Burlando. Il timore di essere “amtizzati”, rilanciato venerdì scorso, ritorna.
A non convincere è anche legge di riforma del trasporto pubblico locale. “La legge sta in piedi anche senza agenzia. La Regione, infatti, avoca a sé una serie di competenze e poi le delega all’agenzia: se questa non c’è, la Regione si tiene le competenze. La legge funziona – anzi, non funziona – sia che l’agenzia si faccia o meno” dice il presidente della Provincia savonese.
Precisa Vaccarezza: “La Provincia di Savona non ha detto che non entra a priori, ma abbiamo chiesto due cose: primo, l’integrazione ferro-gomma. Su questo punto vogliamo sapere tutto prima, vogliamo essere certi che verrà fatta un’associazione temporanea d’impresa. Non deve essere Trenitalia, attraverso BusItalia che si prende i nostri dipendenti svuotando le nostre aziende per poi magari mandarli a lavorare chissà dove e costringendoli così a licenziarsi. Sappiate che così han fatto a Firenze dove ne hanno lasciati a casa ben 200″.
“La seconda cosa che vogliamo sapere è come facciamo a mettere insieme mele con pere: un costo a chilometro di Atm è pari a 6 euro, di Tpl è 3 euro, ad Atp invece 5. A Genova hanno contratti aggiuntivi del 25% superiori ai nostri, hanno il 34% di personale non viaggiante ad Amt, in Tpl invece si parla del 16%: ecco, come si metteranno insieme queste cose? Se si fa una agenzia unica queste tariffe dovrebbero diventare uguali; se, invece, non si fa cosa unica e, in qualche modo, Trenitalia ci vuole comprare e usare come sub servizi allora sarebbe un’invasione inaccettabile. E comunque sia, ricordiamoci sempre del recente caso di Andora” conclude Vaccarezza. Il riferimento è a quanto successo per i bus sostitutivi: “Trenitalia ha fatto lavorare i pullman genovesi e quelli di Bergamo: le aziende locali non sono state interpellate – ha riferito Vaccarezza – Ecco, se questo è un assaggio dell’integrazione direi che non ci piace per niente”.