Genova. Qualcuno ha parlato del “miracolo” di Natale ma la nascita di quattro gemelli identici, due maschi e due femmine, è senza dubbio figlia del coraggio di una coppia e della medicina di avanguardia. Maria Antonietta e Andrea sono arrivati dalla Sicilia all’ospedale Gaslini di Genova per inseguire la propria speranza, nonostante i medici avessero consigliato l’interruzione di gravidanza per evitare rischi alla madre, e sono riusciti a portare in fondo la gravidanza, fino alla nascita, il 4 dicembre.
“E’ un caso molto raro – spiega Dario Paladini, Responsabile medicina e chirurgia fetale dell’ospedale Gaslini – sulle riviste scientifiche ne sono state descritte solamente due al mondo. Alla coppia sono stati impiantati due embrioni e entrambi si sono divisi, come qualche volta accade, e hanno portato alla formazione di due coppie di gemelli identici, due maschietti e due femminucce. Il fatto che si divida un embrione nella fecondazione assistita capita ma l’unicità e’ che si siano divisi entrambi gli embrioni trasferiti nell’utero della paziente”.
“Purtroppo la mia era una gravidanza molto rischiosa – spiega Maria Antonietta – e i medici dovevano dirci ciò che era giusto, ma io e mio marito ci siamo sentiti di portarla avanti e di farci questo bellissimo regalo di Natale. I momenti più difficili sono stati all’inizio del percorso della mia gravidanza, che non ho vissuto come quella delle altre madri perché era pieno di paure. e . Sicuramente il cammino per noi è stato in salita ma ora abbiamo una vita bellissima da vivere con i nostri quattro figli, e il giorno più bello è stato quando ho raggiunto le trenta settimane e il medico non mi ha più detto, signora non si illuda ma, c’è l’abbiamo fatta”.
Ora i bimbi sono in buone condizioni nonostante il basso peso alla nascita e sono ricoverati nella Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Gaslini guardati, con occhio amerò le dai genitori che li hanno voluti chiamare con nomi simbolici.
“Marcantonio, in ricordo del fratello di mio marito, ma anche perché è il più forte, quello più reattivo – spiega Maria Antonietta – Costanza perché rappresenta la costante dell’amore che abbiamo avuto per questi bimbi nel portarli alla vita, Geremia perché è l’esaltazione del Signore, che chi ha aiutato nel percorso che abbiamo compiuto, e Vittoria perché si è aggrappata con tutta se stessa alla speranza di vivere, e ce l’ha fatta”.