Il processo

Ponte Morandi, l’assessore regionale Giampedrone: “Nessuno ci disse che il viadotto aveva problemi strutturali”

"Se Aspi avesse chiuso il ponte per problemi strutturali avremmo dovuto gestire l'emergenza del traffico e delle abitazioni sotto il viadotto. Ci dissero che i lavori strutturali sarebbero stati fatti nel 2018"

ponte morandi

Genova. E’ toccato anche all’assessore regionale alla Protezione civile di Regione Liguria Giacomo Giampedrone venire in aula nel processo in corso per il crollo del ponte Morandi. Giampedrone è stato chiamato come teste a difesa di due dei 58 imputati.

Rispondendo alle domande dei difensori Giampedrone ha spiegato che prima della tragedia del 14 agosto 2018 solo in un’occasione era stato interessato da questioni che riguardavano il viadotto Polcevera, in occasione di un’interrogazione presentata dai consiglieri allora Pd Raffaella Paita e Walter Ferrando nel marzo del 2017 in cui si chiedeva di far sapere che indicazioni avessero avuto in Regione su condizioni sicurezza del Morandi.

“Girammo il documento ad Aspi” ha spiegato l’assessore in aula. Autostrade non rispose formalmente ma lo stesso Giampedrone ha spiegato di aver chiamato  “il direttore di Tronco Marigliani che mi disse che i lavori in corso visibili non avevano nulla a che fare con elementi infrastrutturali, interventi di questo tipo ci sarebbero stati nel 2018. Mi rispose che i disagi non erano legati a problemi infrastrutturali”.

Alla domanda del legale se nel corso della telefonata, Marigliani diede rassicurazioni sulla tenuta infrastrutturale del ponte, Giampedrone ha spiegato: “Sì, nel senso che mi fu ribadito che in quel momento non erano in corso interventi di consolidamento strutturale. Paita non chiese di avere la risposta in forma scritta alla sua istanza, anche perché quella che io avevo fornito nel corso dell’assemblea era una risposta ‘ultronea’ rispetto al nostro ruolo”.

A un altro avvocato che gli ha chiesto se “aldilà delle sollecitazioni istituzionali” avesse mai “appreso per altra via di problemi strutturali al ponte”, Giampedrone ha risposto: “No, purtroppo“.

Alcuni avvocati di parte civile hanno chiesto se prima del crollo la Regione avesse mai ricevuto comunicazioni ministeriali su problematiche relativa al Morandi. “No, e mai Aspi chiese limitazioni al traffico per questioni di sicurezza” ha ribadito il teste.

Il presidente del collegio Paolo Lepri ha chiesto allora cosa avrebbe fatto la Regione se Aspi avesse chiuso il viadotto al traffico: “Avremmo dovuto gestire un’emergenza di traffico e per chi ci abitava sotto, quindi avremmo attivato un tavolo emergenziale per intervenire”.

 

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