Criticità

Il Cannone di Paganini sta male: la missione in Francia per mappare le crepe

Il viaggio in ogni suo movimento sarà monitorato da due dei liutai più esperti del settore conservativo: a ottobre il violino è atteso per un concerto davanti al Re Carlo di Inghilterra

Cannone violino Paganini

Genova. Chiamato Cannone per la sua potenza sonora, ha appena compiuto 280 anni e nonostante tutti gli accorgimenti conservativi, il tempo inizia a mostrare il conto. Parliamo del celeberrimo violino di Niccolò Paganini, conservato presso i Musei di Strada Nuova, il cui stato di salute inizia a far preoccupare. Per questo motivo, nei prossimi giorni, sarà portato “d’urgenza” in un laboratorio specializzato in Francia, dove sarà fatta una mappatura delle crepe e dello stato di conservazione delle parti incollate.

La notizia arriva dagli uffici del Comune di Genova, che ne ha la proprietà: “La struttura dello strumento musicale presenta da tempo fattori di criticità segnalati ed evidenziati – si legge in una determinazione dirigenziale  – fattori che possono essere indagati solo tramite un procedimento diagnostico in grado di far emergere la formazione di crepe, micro-crepe e stati d’incollaggio e che renda chiara la condizione statica e micro-statico dello stato“.

Un screening resosi necessario per poter continuare a usare questo incredibile strumento durante gli eventi musicali di grande prestigio: “La Civica Amministrazione, al fine di accreditare la figura di Paganini come quella di uno dei più importanti ambasciatori di Genova nel mondo, concede eccezionalmente in uso lo strumento ad alcuni violinisti di chiara fama per speciali occasioni concertistiche. In tal senso va intesa l’esibizione, in programma a Londra nell’autunno 2024, in concerto con la London Symphony Orchestra alla presenza di Sua maestà, il Re d’Inghilterra“.

Ma prima del concerto davanti a Re Carlo, sarà necessario passare al setaccio lo stato di salute del Cannone, il cui ultimo restauro completo risale al 2015: per fare ciò è stata scelto un laboratorio di Grenoble, in Francia, lo “European Synchrotron Radiation Facility, società che rappresenta un’eccellenza nella diagnostica applicata ai beni culturali e che offre un tipo di esame microtomografico ad altissima definizione che potrebbe essere di fondamentale importanza al fine di consentire successivamente l’adozione di eventuali azioni conservative sul prezioso strumento“.

Gli scienziati però saranno affiancati da due famosi liutai, il Maestro Bruce Carlson e il Maestro Alberto Giordano che hanno già collaborato in passato con il Comune di Genova. I due si occuperanno di monitorare tutto il viaggio del Cannone, dall’uscita dalla teca di Palazzo Tursi fino al suo ritorno, per garantire che ogni manovra non possa arrecare danni a uno degli strumenti musicali più preziosi al mondo. E poi, dopo lo screening arriverà la diagnosi, e, si spera, la terapia giusta per conservarci questo incredibile tesoro ancora per molti anni.

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