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Cara acqua, a Genova la bolletta costa 571 euro all’anno. E per un terzo finisce sprecata

I dati di Cittadinanzattiva: in Liguria la spesa è aumentata del 37,9% in cinque anni e il tasso di dispersione idrica supera il 40%

rubinetto acqua

Genova. Ammonta a 495 euro il costo medio di una bolletta dell’acqua per una famiglia ligure nel 2023, in aumento del 4,2% rispetto al 2022 e del 37,9% negli ultimi cinque anni, dato superiore sia alla media nazionale, che si attesta sui 478 euro, sia a quella del Nord Italia, ferma a 427 euro. È quanto emerge dall’ultimo rapporto sul servizio idrico integrato a cura dell’osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, presentato oggi.

Il rapporto ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2023 in riferimento a una famiglia tipo composta da tre persone un consumo annuo di 182 metri cubi.

Genova è la città con la spesa più alta: 571 euro all’anno, con una variazione del 5,9% rispetto al 2022 e del 23,5% rispetto al 2019. Segue La Spezia con 528 euro (ma con aumenti più contenuti), quindi Savona con 471 euro. A Imperia si pagano “solo” 410 euro ma il prezzo è aumentato addirittura dell’11,3% negli ultimi cinque anni. Certo, c’è chi sta molto peggio, soprattutto nel Centro Italia: a Frosinone si spendono ben 867 euro, a Grosseto e Siena 807, a Pisa 801, a Livorno 782. I capoluoghi più virtuosi sono invece Milano (173 euro), Cosenza (184) e Trento (188).

Nell’ipotesi di ridurre i consumi a 150 metri cubi si risparmierebbe poco più di un centinaio di euro all’anno in tutti i capoluoghi di provincia liguri. Una famiglia di tre persone, con soglia Isee fino a 9.530 euro e accesso al bonus sociale idrico, in Liguria risparmia il 24,4% all’anno o il 31,3% riducendo i consumi.

Dati che diventano ancora più interessanti se confrontati con quelli delle perdite idriche: in Liguria si stima che il 40,1% dell’acqua vada sprecata, con un picco nella provincia della Spezia (56,4%) e un dato simile a Imperia (41,6%), mentre Genova scende al 35,2% seguita da Savona al 34,8%. Nella città di Genova viene disperso circa un terzo dell’acqua (32,1%), molto peggio alla Spezia (53,4%), meglio Savona (28,2%) e Imperia (24%).

Nel corso dell’evento sono stati presentati anche i dati di una consultazione che ha interessato 3.355 cittadini su conoscenza, percezioni e comportamenti di consumo dell’acqua. Ne emerge che i cittadini sono poco consapevoli del proprio livello di consumo, visto che dichiarano di usare quotidianamente 62 litri di acqua, molto al di sotto del consumo medio ad abitante indicato da Istat in circa 215 litri al giorno. Quasi uno su tre non conosce il proprio fornitore del servizio idrico e oltre il 37% ritiene la bolletta troppo alta. Il 43% non conosce il bonus sociale e il 62% quello integrativo messo eventualmente a disposizione dal proprio comune di residenza. Inoltre, quasi l’80% vorrebbe ricevere informazioni circa l’impronta idrica dei prodotti che acquista, al fine di poter compiere scelte più responsabili.

Emerge che oltre il 90% si dichiara attento a non sprecare acqua, e lo fa essenzialmente preferendo la doccia al bagno, e utilizzando gli elettrodomestici a pieno carico. Circa la metà dei cittadini intervistati non beve regolarmente acqua di rubinetto e, sebbene la metà dichiari di avere a disposizione nel proprio Comune le cosiddette case dell’acqua, quasi il 40% afferma di non aver mai fatto rifornimento presso le stesse. Un cittadino su due ritiene insufficienti le informazioni a disposizione sulla qualità dell’acqua di rubinetto e nella stessa percentuale vorrebbe riceverne di più puntuali al riguardo attraverso la bolletta. Per chi acquista prevalentemente quella in bottiglia, la spesa media mensile è fra i 20-25 euro a famiglia. Il 45% ritiene più sicura e controllata l’acqua in bottiglia, percentuale che sale al 57% nel Sud e nelle Isole, dove tra l’altro uno su quattro dichiara che nel proprio comune sono state emesse ordinanze di non potabilità.

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