Il commento

Bird control nelle stazioni, gli animalisti in difesa dei piccioni: “Condannati a vivere in gabbia”

"L’associazione si domanda inoltre chi sostiene i costi del mantenimento dei numerosi piccioni catturati e detenuti nella grande voliera e se sono stati valutati i rischi sanitari nel trasportare numerosi volatili da una regione ad un’altra"

Piccioni

Genova. Parte dalla delegazione di Genova di GAIA Animali e Ambiente la richiesta verso Grandi Stazioni S.p.a. perché sospenda ogni attività di bird control in corso nelle stazioni italiane, a partire dalla stazione di Genova Brignole dove sarebbe in corso dall’autunno dello scorso anno un’attività di cattura dei piccioni presenti “il cui destino sembra essere una prigionia a vita o anche più tragico”.

“A seguito di alcune preoccupanti segnalazioni – si legge nella nota stampa – l’associazione ha voluto vederci chiaro ed è riuscita ad ottenere, attraverso un accesso agli atti, alcuni documenti che attestano che un’attività di bird control è stata affidata da Grandi Stazioni in subappalto ad una società che svolge attività di falconeria con sede in provincia di Lecce, che in questo caso opera con catture attraverso gabbie-trappola, la cui omologazione è tutta da verificare, che a loro dire conterrebbero fino a 20 piccioni periodicamente trasportati presso un sedicente allevamento avicolo in provincia di Parma dove sarebbero rinchiusi in una grande voliera che può contenere fino a 1000 uccelli, da informazioni commerciali questa struttura risulta essere una piccola azienda di coltivazioni agricole associate all’allevamento di animali”.

“Si precisa che l’attività di bird control è stata formalmente autorizzata dalla ASL 3, in un primo caso già nel 2018 per la stazione di Piazza Principe e nel 2023 per la stazione Brignole, tuttavia, dai contenuti dei documenti e da altre nuove informazioni che si stanno approfondendo, il timore che gli uccelli facciano una brutta fine è più che fondata o che comunque rimangano in gabbia tutta la vita”.

“Abbiamo scritto a Grandi Stazioni e alla società appaltante che ha affidato alla ditta di Lecce l’attività di cattura dei piccioni chiedendo l’immediata sospensione di tale operazione in tutte le stazioni italiane in cui si sta svolgendo. – dichiara Edgar Meyer Presidente nazionale di GAIA – Questa attività presenta numerose anomalie che abbiamo fatto presente alla società che gestisce le stazioni, il colombo di città è considerato fauna selvatica quindi la legge ne prevede precisi piani di controllo, vogliamo conoscere quali interventi ecologici non cruenti siano stati attuati prima di decidere la cattura e perché non avere considerato l’uso del farmaco sterilizzante già largamente usato, inoltre se il committente e la società appaltante abbiano verificato che le operazioni di cattura, trasporto e detenzione degli uccelli siano svolte da personale qualificato e nel rispetto delle norme legislative sul benessere animale”.

“L’associazione – conclude la nota stampa – si domanda inoltre chi sostiene i costi del mantenimento dei numerosi piccioni catturati e detenuti nella grande voliera e se sono stati valutati i rischi sanitari nel trasportare numerosi volatili da una regione ad un’altra. Nell’approfondire i numerosi altri aspetti della vicenda si potrebbero configurare violazioni di legge, in tal caso verranno chiesti accertamenti alle autorità competenti”.

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