Genova. La protesta dei trattori, che vede gli agricoltori mobilitati in tutta Europa contro le politiche di Bruxelles e le misure del Green Deal in tema ambientale, non attecchisce in Liguria. Eccetto il festival di Sanremo, che potrebbe trasformarsi in uno straordinario palcoscenico mediatico col benestare di Amadeus: “Se vengono li faccio salire sul palco”, ha detto il conduttore in conferenza stampa.
La settimana scorsa una cinquantina di mezzi agricoli provenienti dalla Valle Scrivia aveva bloccato per ore il casello dell’autostrada A7 a Busalla protestando “contro una politica europea che appoggia le grandi lobby dell’agroalimentare” e in difesa della micro-agricoltura praticata nell’entroterra. L’iniziativa era stata organizzata dal comitato Agricoltori e allevatori custodi del territorio. “Di certo non andremo a Roma perché siamo oberati di lavoro, ma anche perché abbiamo notato che questa manifestazione include tante ideologie diverse”, spiega Maddalena Buzelli dell’azienda AgrIsola. Al momento non sono in programma altre mobilitazioni a livello regionale e tanto meno nella capitale.
Durante la protesta, i manifestanti avevano ribadito le loro richieste: “No alla farina di grilli, alla carne sintetica, al vino zuccherato e agli ortaggi provenienti dal nord Africa coltivati con prodotti fitosanitari tossici, no all’obbligo di tenere incolto il 4% dei terreni seminati oltre i 10 ettari, riduzione dei costi dei mutui, dei carburanti e delle tasse e abrogazione dell’Irpef agricola”.
Nel frattempo oggi gli agricoltori che da giorni mantengono il presidio a Orte nei pressi del casello autostradale hanno lanciato un appello ad Amadeus: “Chiediamo se ci può ospitare a Sanremo, così possiamo raccontare a tutti gli spettatori le nostre ragioni, pacifiche ma chiare. L’agricoltura sta morendo, deve essere rappresentata”. E lo showman ha subito risposto: “Trovo la protesta dei trattori assolutamente giusta, sacrosanta, per il diritto al lavoro e alla tutela del proprio posto di lavoro”. Fiorello ha aggiunto scherzando: “Sarebbe bene che arrivassero, un palcoscenico così non lo trovi tutti i giorni, faccio un appello a venire“. Del resto ieri era stato Al Bano a far partire l’assist: “Portare la protesta dei trattori a Sanremo 2024 sarebbe un colpo mediatico formidabile. E se fossi uno con un grande pelo sullo stomaco ci andrei pure io con un trattore”.
E non è tardata la riposta di Danilo Calvani, leader del comitato degli Agricoltori traditi: “Un nostro rappresentante salirà sul palco di Sanremo. Siamo in contatto con l’organizzazione del Festival per stabilire i dettagli”. Resta da capire se nella città dei fiori arriveranno fisicamente i trattori, magari davanti all’Ariston.
Calvani ha poi annunciato: “Da giovedì inizia la mobilitazione. I nostri mezzi confluiranno in diversi punti di raccolta attorno alla capitale e la settimana prossima ci sarà una grande manifestazione a Roma. Dobbiamo ancora stabilire i dettagli, ma probabilmente faremo un corteo anche con trattori. Stasera, dopo un incontro in Questura, annunceremo la data”. Per la “marcia su Roma”, come l’hanno chiamata gli organizzatori negli scorsi giorni, è previsto l’arrivo di circa 2mila mezzi.
Le associazioni di categoria restano a margine della protesta di piazza. “In questi giorni – sottolinea il presidente ligure di Confagricoltura, Luca De Michelis – abbiamo costanti incontri con aziende, soci ed istituzioni. Nel momento in cui la protesta degli agricoltori sta dilagando in tutta Europa, Italia compresa, noi continuiamo con la nostra serietà, rigore e nelle sedi istituzionali a portare avanti gli interessi delle nostre aziende. A chi genericamente accusa il sistema della rappresentanza agricola, reo di non fare nulla, rispondo ricordando che due anni fa, all’avvio della nuova Pac, Confagricoltura da sola aveva sostenuto che vi fosse una strategia completamente sbagliata, sbilanciata troppo sulla tutela dell’ambiente a discapito della sostenibilità economica di chi fa impresa agricola. E a chi strumentalizza questo aspetto, ovvero una disattenzione nei confronti del bene primario che è l’ambiente, ricordo che gli agricoltori per primi sono non solo interessati al mantenimento dell’ambiente, in quanto fornisce loro la materia prima del coltivare, ovvero la terra, ma sono anche quei custodi del territorio, dell’ambiente stesso e degli ecosistemi che scompaiono laddove non vi è agricoltura”.