Il processo

Ponte Morandi, la Procura deposita una nuova memoria sul progetto di retrofitting

Continua intanto l'esame dei testi delle difese che finiranno a metà marzo, poi il nuovo esame dei periti e quello di oltre 50 consulenti tecnici di parte

crollo ponte morandi

Genova. Proseguono i testimoni delle difese nel processo per il crollo del ponte Morandi. Oggi sono stati sentiti diversi dirigenti ed ex che hanno lavorato per altre società che gestiscono la rete autostradale. Hanno spiegato le modalità di ispezioni sui viadotti e hanno parlato dei rapporti con il ‘concedente’ Mit, il ministero delle infrasttutture, spiegando che la prima interlocuzione in materia di sicurezza avveniva “con gli Uffici territoriali mentre con il ministero gli alti dirigenti delle concessionarie si confrontavano soprattutto sui nuovi investimenti e i piani finanziari”.

A inizio udienza i pubblici ministeri Walter Cotugno e Marco Airoldi hanno depositato una memoria di 50 pagine in cui vengono cristallizzate le posizioni di tutti le persone che hanno avuto a che fare con il progetto di retrofitting (i lavori di rinforzo delle pile 9 e 10, che sarebbero dovuti partire a settembre 2018): dai tecnici e ingegneri fino ai funzionari del Mit. I magistrati hanno anche depositato tre nuovi documenti sull’organizzazione interna di Aspi.

Ci vorrà poco più di un mese per finire di sentire tutti i testi a difesa dei 58 imputati. Poi il processo entrerà in una nuova fase cruciale con il nuovo esame dei periti sulle cause del crollo, incrociato con quello degli oltre 50 consulenti tecnici degli imputati. Probabilmente questa fase durerà fino all’estate.

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