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Maxi inchiesta corruzione, il presidente di Confindustria Nautica si autosospende

Saverio Cecchi è uno degli 11 indagati nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla procura della Spezia. È stato colpito da una misura interdittiva che gli vieta di esercitare la sua attività

Salone Nautico 2020

Genova. Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica, si è autosospeso dall’incarico. A renderlo noto Confindustria Nautica in una nota in cui viene spiegato che “in relazione alle indagini in corso, al di là della misura cautelare e dei suoi effetti, fino a quando non sarà fatta chiarezza il presidente, con lo spirito di servizio che ha contraddistinto l’ultra quarantennale attività a favore della filiera, ha ritenuto di autosospendersi dall’incarico”.

Cecchi è uno degli 11 indagati nell’ambito della maxi inchiesta sulla corruzione in Liguria, nello specifico quella condotta e coordinata dalla procura della Spezia, da cui è nato il filone genovese che ha portato martedì all’arresto del presidente della Regione, Giovanni Toti, dell’ex presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini e dell’imprenditore Aldo Spinelli.

“Le attività dell’associazione e del Salone Nautico Internazionale di Genova – spiegano ancora da Confindustria Nautica – proseguono senza interruzione alcuna, sotto la guida del consiglio di presidenza di Confindustria Nautica e del cda della società I Saloni Nautici srl”.

Cecchi e il direttore commerciale del Salone Nautico, Alessandro Campagna sono stati entrambi colpiti da una misura cautelare interdittiva che vieta loro di esercitare le rispettive attività. Sotto la lente dei magistrati c’è nello specifico il forte aumento di fondi pubblici a disposizione del Salone Nautico a partire dall’edizione 2022. Negli anni precedenti, infatti, la società organizzatrice I Saloni Nautici, di cui Cecchi è legale rappresentante, aveva ottenuto la somma complessiva di 400mila euro, totalmente a carico della Regione. Pochi mesi prima delle elezioni, invece, la giunta approvava una delibera che attingeva a finanziamenti europei per portare la somma complessiva a 730mila euro.

Negli stessi giorni veniva inoltre approvata una legge regionale che riconosce la “strategicità” della manifestazione, permettendo di ampliare ulteriormente la dotazione in futuro grazie ai fondi Fesr. Un’operazione di cui Matteo Cozzani, il braccio destro di Toti, arrestato per corruzione elettorale, si attribuisce più volte il merito, mentre suo fratello Paolo Cozzani, imprenditore nel settore del packaging, offriva una fornitura di brick d’acqua al prezzo di 10mila euro per la kermesse nautica.

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