Protesta

Servizi funebri, oggi il voto in Consiglio dopo il corteo di martedì: “Siamo pronti a bloccare Genova” fotogallery

Federcofit avverte la maggioranza in Regione: "Non si possono barattare i servizi con una manciata di voti"

Protesta Carri funebri 19 dicembre

Liguria. Non si placa la protesta di Federcofit sulla modifica alla legge regionale 15/2020 sui servizi funebri e cimiteriali. Dopo il corteo dei carri funebri di martedì scorso, infatti, la federazione del comparto funerario italiano torna a chiedere che l’emendamento che chiede un rinvio di tre anni venga fatto cadere e che la legge entri regolarmente in vigore, come previsto, il prossimo 31 dicembre.

“Alcune dichiarazioni di politici locali hanno fatto calare la maschera di una parte della politica regionale – dichiara Cristian Vergani, presidente nazionale di Federcofit, presente alla manifestazione di martedì a cui hanno partecipato altre associazioni di categoria e tutti i sindacati del settore trasporti – Si tratta solo di questioni elettorali e ci dicono che bisogna rimandare tutto al 2025 o al 2026 in base alle prossime elezioni, che vogliono vincere o a cui vogliono partecipare, usando i diritti dei cittadini liguri come merce elettorale. Purtroppo, infatti, ci risulta che l’orientamento del consiglio regionale, che si riunirà stamani, sarebbe quello di non assumere decisioni e di rinviare la legge. E’ una situazione assurda, in cui la maggioranza improvvisamente si infatua dell’opposizione e le scodinzola dietro, accanendosi in una difesa corporativa di un privilegio da parte di un’unica realtà in provincia di La Spezia – sottolinea Vergani – Chi comanda in Liguria oggi, Toti o Natale? Può una maggioranza navigata smentire se stessa fino a ritornare sui suoi passi? Qual è il fine e chi ne trae veramente vantaggio?”.

Martedì Federcofit ha portato in piazza De Ferrari venti carri funebri dalla Liguria e dalle regioni vicine “a tutela dei diritti di 200 imprese liguri e di 1.000 lavoratori”.

“E soprattutto di un milione e mezzo di cittadini della Liguria, che vengono trattati come se fossero di serie B rispetto a quelli delle regioni vicine, che invece godono di norme certe e favorevoli e di servizi legati al lutto di assoluta qualità – spiega Vergani – Non è possibile barattare i diritti di tutti i cittadini liguri con una manciata di voti in provincia di La Spezia, favorendo di fatto gli interessi economici di una pubblica assistenza, che potrebbe mettersi in regola solo creando una srl che gestisca i servizi funebri senza alcun dissesto finanziario. Ma in Liguria la politica preferisce spolverare la propria poltrona e pensare ai voti futuri, presentandosi alle prossime regionali con le mani libere. E lo fa, ripetiamo, pretendendo che una pubblica assistenza possa contemporaneamente fare trasporto di malati e trasporto di deceduti. Circostanza per cui, giustamente, la legge regionale pronta da tre anni prevede l’incompatibilità e una netta separazione societaria. Sembra che si facciano le leggi al solo scopo di disfarle! Non ci sono alternative plausibili, né oggetti di mediazione: si liberi la legge dai vincoli degli emendamenti, entri in vigore il 31 dicembre e si attui il regolamento attuativo entro la fine del gennaio 2024. No alle condizioni di favore, no a leggi ad personam, sì alla concorrenza leale”.

“Se la nostra protesta cadrà nel vuoto – tuona il presidente Vergani – siamo pronti a mobilitare le nostre forze nazionali, che nel mese di gennaio confluiranno a Genova per bloccare la città”.

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