Battaglia continua

Parco Nazionale di Portofino, nuovo ricorso al Tar: “Il decreto coi vecchi confini è illegittimo”

Ennesimo capitolo giudiziario della vicenda: le associazioni impugnano il decreto del ministro Pichetto Fratin

perimetrazione parco portofino tagliata

Genova. È stato depositato il primo ricorso al Tar contro il decreto con cui il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha istituito il neonato Parco Nazionale di Portofino sui confini del vecchio parco regionale. A presentarlo è Daniele Granara, presidente dell’associazione Amici del Monte di Portofino anche a nome della Onlus Verdi ambiente e società con sede in Roma, riconosciuta dal ministero dell’Ambiente con decreto del 29 marzo 1994.

“Il decreto del ministro Pichetto Fratin, non preceduto dallo svolgimento di alcuna attività istruttoria, determina il venir meno delle misure di salvaguardia per oltre 4 ettari di territorio, riducendo notevolmente l’estensione dell’area data dalla perimetrazione provvisoria del Parco Nazionale di Portofino – sostengono i ricorrenti -. Il tutto, nonostante la straordinaria opportunità che il Parco Nazionale possa rappresentare, sia sotto il profilo della tutela ambientale, sia sotto il profilo economico, per l’inserimento dei Golfi del Tigullio e Paradiso, nel circuito turistico internazionale e la possibilità di interazione con il Parco Nazionale delle Cinque Terre, dal primo poco distante via mare”.

Il ricorso dell’associazione Amici del Monte di Portofino e dell’associazione Verdi Ambiente e Società denuncia “violazioni e/o false applicazioni di leggi nazionali, violazione dei principi di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa, eccesso di potere per difetto assoluto del presupposto e di motivazione, illogicità e irrazionalità manifeste”.

Inoltre, sempre secondo le associazioni, “il decreto ministeriale appare illegittimo laddove prevede di annullare e sostituire i precedenti decreti in assenza dei presupposti di legge, ma al solo inaccettabile e inammissibile fine di accontentare insistenti e ingiustificate richieste dell’Amministrazione regionale. Peraltro, non solo il ministro ha disatteso l’istruttoria precedentemente condotta da Ispra, ma consta che abbia addirittura dimenticato di considerare (e, non a caso, di menzionare nel testo del decreto) uno sconosciuto parere reso da Ispra proprio in relazione all’illegittima volontà di riperimetrazione. Tale parere, reso il 1° settembre 2023, risulterebbe addirittura contrario alla riperimetrazione proposta dalla Regione Liguria e illegittimamente adottata con il decreto ministeriale. Nella vicenda in esame, si assiste al paradosso per cui la perimetrazione di un parco nazionale è rimessa a un incompetente organo politico, in palese contrasto con l’istruttoria tecnico-scientifica svolta da Ispra”.

“Dunque – concludono i ricorrenti – non solo la Regione Liguria ha potuto dare il proprio contributo non previsto relativamente alla perimetrazione provvisoria, ma addirittura è stata adottata la perimetrazione proposta unilateralmente da detta amministrazione regionale senza lo svolgimento della benché minima attività istruttoria in proposito, contravvenendo apertamente al precetto legislativo”.

Il presidente del Tar della Liguria ha già disposto l’abbreviazione dei termini, fissando l’udienza per il prossimo 8 novembre.

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