Genova. Gli avvocati di Aspi e Spea hanno chiesto escludere le sue società dal ruolo di responsabili civili nell’ambito del processo di ponte Morandi. La questione preliminare è stata posta nell’udienza cominciata questa mattina e che rappresenta la prima udienza del processo dopo l’estate dove si discutono diverse questioni preliminari, tra cui le costituzioni di parte civile e la citazione dei responsabili civili.
Secondo gli avvocati l’esclusione si rende necessaria perché le due società sono stati chiamate come responsabile civile nell’incidente probatorio, cioè in una fase di formazione della prova. Anche il pubblico ministero Massimo Terrile ha chiesto l’esclusione di Aspi e Spea con le stesse motivazioni e sottolineando “che questo corrisponde alla corretta applicazione della legge, rappresentata dal dal secondo comma dell’articolo 86 del codice di procedura penale” ma anche “per snellire il processo”. Contrarie le parti civili intervenute che hanno portato una diversa interpretazione dell’articolo 86. Tra gli avvocati intervenuti l’avvocato Raffaele Caruso ha anche ricordato come Aspi e Spea hanno partecipato all’incidente probatorio come responsabili amministrativi e “come già ha sottolineato il Gup a responsabilità civile è il presupposto della 231 cosi non si può dire che sono due cose completamente diverse come ha detto il pubblico ministero”
La figura del responsabile civile è centrale in particolare per garantire alle parti civili in caso di condanna il pagamento dei danni in solido con gli imputati: se Aspi e Spea fossero escluse e i condannati non fossero in grado di pagare nessuno pagherebbe i danni alla parti civili. Ricordiamo che Aspi e Spea hanno patteggiato per il ruolo di responsabili amministrativi e sono già quindi in parte uscite dal processo. La questione era già stata posta nel corso dell’udienza preliminare e il Gup aveva respinto, ora viene proposta di nuovo davanti al tribunale che dovrà pronunciarsi in merito