Dalla rete alle urne

Comunali, la sfida è social: candidati con Bucci i fondatori di “I love Genova”, con Dello Strologo uno dei padri di Genowa

Carmelo Zappalà corre per la lista rossoverde mentre Alex Flyer e Talita Consalvo, in coppia sulla scheda e nella vita, sono schierati in Genova Domani

Generico maggio 2022

Genova. L’idea iniziale era quella di un ormai classico confronto in diretta Facebook, su streaming, ma poi il faccia a faccia (a faccia) tra i candidati più “social” degli schieramenti in corsa per le elezioni comunali genovesi si è trasformato in una chiacchierata al tavolino di un bar, alle Erbe.

Qui abbiamo incontrato Carmelo Zappalà, 29 anni, candidato in consiglio comunale e al municipio Centro Est per la lista Sansa, Europa Verde e Linea Condivisa e quindi a sostegno del candidato sindaco Ariel Dello Strologo, e poi Talita Consalvo, 41, e Alex Flyer, 39, candidati in consiglio comunale e al municipio Levante con la lista Genova Domani, una delle civiche che supporta Marco Bucci.

Zappalà è uno dei fondatori della pagina Facebook Genowa, Flyer e Consalvo, coppia di admin e nella vita, sono gli ideatori e gestori di “I love Genova” (scritto con il simbolo cuore al posto di ‘love’).

Oltre 23mila mi piace la prima, oltre 55mila la seconda, ma inutile dire che le urne sono un’altra cosa. Lo sanno bene tutti e tre i candidati che, scesi in campo, hanno dovuto fare i conti chi con la necessità di tirarsi fuori – Zappalà ha annunciato con un post un passo indietro (“Mi mancherà memare per voi”) e sta facendo campagna solo sui propri social personali – chi con la reazione degli haters.

“Quella foto con Bucci ha scatenato molti commenti negativi, un centinaio di persone hanno abbandonato il gruppo, ci hanno accusato di essere dei marchettari, dei venduti, persino dei fascisti”, raccontano Alex e Talita. “Ma noi lo abbiamo spiegato tante volte, non siamo né di destra né di sinistra, vogliamo solo provare a fare qualcosa di positivo per Genova, la coalizione di Bucci ci ha cercato, noi abbiamo chiarito che se ci fossimo candidati non avremmo dovuto snaturare noi stessi o la pagina, e ci hanno detto va bene”.

Come as you are, suonavano i Nirvana. Più lineare il percorso di Carmelo Zappalà. Come i suoi avversari è alla prima candidatura, ma non alla prima esperienza politica. “Sono sempre stato di sinistra, una sinistra riformista e ambientalista, almeno da quando da ragazzo ho iniziato a interessarmi di politica – racconta – sono stato rappresentante di istituto, poi ho fatto parte del gruppo Genova Che Osa ma recentemente ho trovato un progetto interessante nella lista per cui sono candidato”.

Il dialogo, tra i dehors di piazza Delle Erbe, è a tratti offuscato dal suono di vuvuzelas (?) e musica ad alto volume e questo porta il discorso, tra le altre cose, a toccare il tema della movida. “Il problema del centro storico non è la movida, è la criminalità – afferma Alex Flyer – non è possibile che a pochi passi da via San Lorenzo e dall’Acquario ci sia chi ti offre stupefacenti, inaccettabile che ci sia chi vende persino eroina o altre droghe a poco prezzo anche a minorenni, l’impressione è che ci siano intere sacche di centro storico terra di nessuno”.

Un assist non da poco per il candidato di centrosinistra: “Quindi sei d’accordo con me sul fatto che le politiche di sicurezza della giunta Bucci non hanno funzionato… “, ma torna subito sulla questione movida: “Credo che non sia problema anzi è un punto di forma, un elemento culturale della città e del centro storico, quindi non andrebbe snaturata o trasferita altrove, ma valorizzata e gestita, magari creando spazi ad hoc per i giovani laddove ci siano strutture sottoutilizzate e un’offerta di eventi e attività all’altezza”.

I Consalver“C’è chi ci chiama così”, scherza Talita – vivono a Sturla, Zappalà al Carmine. Condividono una visione dell’amministrazione pubblica come una realtà partecipata e partecipativa.

“Se fossimo eletti, attraverso la pagina I love Genova – raccontano gli admin – ci piacerebbe lanciare sondaggi e interviste per chiedere ai genovesi che cosa non vada bene nei vari quartieri, che cosa desidererebbero, quali idee abbiano per migliorare la Superba”.

Zappalà ha qualche dubbio in più sulla formula “social 100%” ma condivide l’idea di una maggiore necessità di ascolto della popolazione. “Il punto è che i social nella società di oggi hanno finito per mediare qualsiasi cosa, credo possano essere uno strumento positivo ma credo anche che sia necessario tornare a incontrarsi, confrontarsi, dal vivo, con gli sguardi e i gesti, soprattutto dopo due anni di distanziamento quasi obbligato a causa della pandemia”. Anche per questo ha deciso di fare campagna elettorale sì “a colpi di meme” ma anche incontrando amici e sostenitori durante alcuni aperitivi. “E’ un’idea”, magari ci lanciamo anche noi”, affermano Talita Consalvo e Alex Flyer.

Il confronto tra i candidati procede tra bicchieri di spritz e thè freddo, e tra proposte e riflessioni per la Genova che sarà. Flyer, confermando una certa genuinità d’opinione rispetto alla coalizione di cui fa parte, auspica una migliore organizzazione delle piste ciclabili in città. Zappalà ne chiede di più e “in sede protetta” ma anche una politica integrata per la promozione dei sistemi di trasporto green.

Consalvo sottolinea l’importanza della pulizia e delle manutenzioni, la cura del verde “non solo in centro ma anche nei quartieri periferici” e ricorda che con la pagina “I love Genova” più volte si sono organizzati momenti di volontariato per raccogliere rifiuti per esempio nelle spiagge.

Carmelo Zappalà, sempre restando in tema di città multicentrica, sogna un liceo per la Valpolcevera. “E’ il territorio più giovane del Comune ma anche quello con il più alto tasso di abbandono scolastico, penso che la creazione di una scuola di livello sia un modo intelligente di riqualificazione un’area della città”.

Dialogando, mentre la piazza si riempie degli avventori per l’ora dell’aperitivo, alla fine comunque sembra che le visioni di Genova dei candidati di schieramento opposto abbiano non pochi punti di contatto. Un in bocca al lupo e la promessa di seguire le rispettive pagine. Un selfie d’ordinanza. E poi via, la campagna elettorale continua.

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