Stagione atipica

Funghi in Liguria, l’esperto Boccardo: “Speriamo in queste piogge o addio porcini”

Il micologo e illustratore genovese: "I cambiamenti climatici sono evidenti anche in questo settore, piove in maniera irregolare, da dieci anni non sappiamo più cosa attenderci"

Generico settembre 2021

Genova. “Un’annata bruttissima”. Non usa mezze misure Fabrizio Boccardo, micologo e illustratore genovese, autore del volume Funghi d’Italia (Zanichelli) – la bibbia di chi studia micologia – e appassionato di questo mondo a metà tra il sottosuolo e la superficie. Dal suo quartier generale, il “paradiso” di biodiversità di Sassello, nel parco del Beigua, studia da giorni previsioni e pluviometri per capire se la stagione dei funghi potrà tirare o meno una zampata.

“Fino a qualche giorno fa la situazione sembrava davvero drammatica – afferma Boccardo, che sta preparando le lezion per il corso di micologia Liguria e Nord Ovest in partenza il 25 settembre – a vedere ora come si stanno sviluppando le cose, salvo brutte sorprese, nella prima settimana di ottobre dovremmo poter avere del materiale interessante”.

Questa prima allerta meteo e questa pioggia che fa storcere il naso a chi deve tenere i figli a casa da scuola o agli organizzatori del Salone Nautico, fa tirare invece un sospiro di sollievo a micologi professionisti e a semplici fungaioli appassionati. Anche se è presto per cantare vittoria. Soprattutto in alcune aree della Liguria.

“All’alba di questa mattina ho dato un’occhiata pluviometri – racconta Fabrizio Boccardo – e purtroppo è piovuto a macchia leopardo, bene nella zona di Masone e dintorni, dove l’acqua credo sarà sufficiente a far crescere qualcosa ma per esempio non abbiamo avuto pioggia a Sassello e a ponente”.

“Ma siamo solo all’inizio della perturbazione – continua – vedremo nei prossimi giorni, vista la secchezza del terreno creatasi con mesi di mancate precipitazioni serviranno almeno 70 o 80 millimetri di pioggia a terra, e se le temperature non si abbasseranno troppo, e se il vento non soffierà secco da nord, allora avremo un buon raccolto, altrimenti addio porcini”.

Una lunga serie di “se” che potrebbe rendere complicata la stagione di chi va per funghi, per diletto o per professione, e che si aggiunge a un altrettanto lunga serie di annate atipiche. “C’è poco da dire – sospira Boccardo – sono in atto i cambiamenti climatici, se piove accade in maniera irregolare, diluvia, e dilava invece di inumidire il terreno, non sono piogge omogenee”.

Difficile regolarsi con queste condizioni meteo. “Agli appassionati consiglio di guardare i pluviometri come l’Omirl di Arpal, di facile consultazione in rete, e puntare sulle zone dove ha piovuto bene e in modo regolare”, suggerisce il micologo. Ma il problema climate changing resta e va ben oltre il coefficiente di riempimento dei cestini in vimini dei cercatori di funghi.

“Fino al 2010, 2012 potevi avere alcune certezze – continua Fabrizio Boccardo – sapevi che c’era una stagione estiva e una stagione di inizio autunno, ma i funghi a settembre non li vediamo da un po’ di anni, magari durano di più, anche fino a dicembre o gennaio, ma sono meno ed è comunque qualcosa di atipico”.

L’estate in via di conclusione ha dato soddisfazioni di breve durata. “Nel sassellese abbiamo avuto una settimana molto fruttuosa dopo ferragosto ma i porcini sono durati 5 giorni, qualcuno di più gli ovuli, poi sono seccati o marciti”.

Scienza. Fabrizio Boccardo, come tanti appassionati di funghi, li cerca per portarli in tavola (cucinati dalla mamma) ma, da studioso, per analizzarli. Non a caso, nella sua collaborazione con il Parco del Beigua, ha recentemente scoperto almeno due specie fungine ignote. “Rispetto al passato abbiamo strumenti molto più accurati e avanzati – rivela – in un tempo anche recente lo studio veniva portato avanti con l’osservazione tassonomica macroscopica e microscopica, a vista insomma, oggi noi micologi ci rivolgiamo a studi che si occupano di estrarre il dna dagli oggetti di studio e di rispondere a determinati interrogativi, in questo modo siamo sicuri di quello che troviamo”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.