Genova. Una class action da 1,5 miliardi: è questa la svolta nella lotta contro Autostrade che Ferruccio Sansa, capogruppo in Regione, intende avviare per rappresentare e difendere tutti i liguri e per mettere così Autostrade “con le spalle al muro”.
“Si tratta – spiega Sansa – di un’azione politica innovativa, la più grande class action d’Italia, al fine di risarcire tutti i liguri, e non solo coloro che hanno usufruito e usufruiscono del servizio di Autostrade, perché tutti hanno subìto danni, siano essi diretti o indiretti. Danni contrattuali e non, dal danno economico e turistico, lo stress, i disagi, i rischi: tutti hanno avuto ripercussioni negative dall’azienda della famiglia Benetton”.
“La Liguria si è impoverita per colpa di Autostrade, ha subito un sopruso, un’ingiustizia”.
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Ferruccio Sansa, in collaborazione con Roberto Cenci, consigliere regionale e presidente della commissione antimafia Liguria e l’avvocato e senatore Mattia Crucioli, vuole quindi “tutelare tutti i liguri e dare loro la possibilità di essere risarciti con 1000 euro a testa, per questo ci rivolgiamo anche a tutti i sindaci, agli abitanti di via della Gavette, alle associazioni: per coinvolgere più persone possibili. I liguri non rischiano niente, a rischiamo siamo noi”.
Per firmare la class action occorre andare sul sito www.classactionautostrade.org e dimostrare di essere liguri, “basta un click per aderire”, spiega l’avvocato Crucioli.
“La normativa della class action – spiega ancora il senatore – entrata in vigore nel maggio di quest’anno, fin ora non è ancora stata usata. Il nostro quindi non è un tentativo, un azzardo, ci siamo consultati anche con esperti americani, i quali ci hanno fatto capire che abbiamo buone possibilità di arrivare in fondo. Strumento nuovo, che a tanti fa paura. Ma è il mezzo giusto”.
Il crollo del Ponte Morandi, avvenuto quando Autostrade era gestito da Atlantia che fa capo ai Benetton, ha provocato 43 morti: “Stiamo parlando – aggiunge Sansa – di un’azienda che ha incassato 10 miliardi di dividendi; che ha lasciato 20 miliardi di cantieri da realizzare e 10 miliardi di debiti allo Stato. Ci ha lasciato in una situazione di sfascio”.
Non si tratta dell’unica iniziativa