Attesa

Ex Ilva, lavoratori in assemblea: “Scenderemo in piazza, ma oltre il cuore ci vuole la testa”

"Questo governo pasticcione potrebbe a breve non esserci più e per lottare serve anche una controparte"

Genova. Tutti dentro senza momenti di tensione per l’assemblea dei lavoratori all’interno dello stabilimento Arcelor Mittal di Cornigliano a cui partecipano anche i lavoratori in cassa integrazione non dipendenti di Mittal.

“Oggi spiegheremo ai lavoratori la procedura di cessione ex art. 47 avviata da Mittal – spiega Armando Palombo, coordinatore dell’rsu – e ribadiremo che su queste aree vige l’accordo di programma che garantisce reddito e lavoro per tutti. Non accetteremo neppure un lavoratore in più in cassa”.

Ieri sera i commissari di Ilva in amministrazione straordinaria hanno inviato al gruppo franco indiano una lettera di diffida dal procedere nella cessione e soprattutto nella ‘restituzione’ dei 10 mila dipendenti: al momento quindi c’è una azienda che dichiara di cedere i lavoratori e un’altra, che non sembra intenzionata a riprenderseli. A questo punto, la domanda è lecita: di chi saranno dipendenti dal prossimo mese e chi pagherà i loro stipendi? Si domandando i lavoratori

Da definire i tempi dello sciopero: “Abbiamo deciso che scenderemo in piazza ma non quando anche perché oltre il cuore ci vuole la testa. Fra l’altro questo governo pasticcione potrebbe a breve non esserci più e per lottare serve anche una controparte. Quello che è certo è che a Genova quando si esce e si lotta, si va fino alla fine”

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