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Palco allagato, suoni sperimentali: Elena di Euripide diretta da Livermore inaugura la stagione del Teatro Nazionale fotogallery

Uno spettacolo che ha spopolato l'anno scorso al teatro greco di Siracusa

elena di euripide

Genova. Il palco allagato e gli attori che si muovono nell’acqua. La musica e i suoni, alcuni prodotti anche dall’azione stessa sul liquido e captati da sensori che trasmettono il segnale a un software traduttore per le orecchie degli spettatori. Le premesse per qualcosa di indimenticabile ci sono tutte. Elena di Euripide, con la regia e le scene di Davide Livermore, inaugura il 29 settembre la nuova stagione del Teatro Nazionale di Genova (in scena sino al 12 ottobre, tutti i dettagli della produzione Inda, Istituto Nazionale del Dramma Antico riallestita dallo stesso Teatro Nazionale qui).

Il titolo ha battuto ogni record l’anno scorso, vendendo il maggior numero di biglietti nella storia del teatro greco di Siracusa e l’entusiasmo contagioso con cui ne parlano lo stesso Livermore e gli attori protagonisti in una conferenza stampa che diventa conferenza illustrativa e in certi frangenti quasi uno show (link per vederla in fondo all’articolo), fa proprio venire voglia di andare a teatro.

Livermore ricorda che la tragedia non è prosa, anche perché il regista ha riportato questa Elena in una situazione filologicamente corretta: con il coro e la musica, senza però fossilizzarsi su una rappresentazione “all’antica” con i pepli, le maschere o le candele. “È l’operazione più filologica che ho fatto nella mia vita, ma la filologia non è un parco a tema. Occorre impossessarsi del passato, avere coscienza potente di quello che è stato e trasferirlo nel futuro”. Per esempio la tragedia antica era amplificata, qui si troverà invece la musica di Andrea Chenna composta per l’occasione, con accordi anche di potenza.

Si tratta di una tragedia atipica, qui proposta nella nuova traduzione di Walter Lapini, che per Livermore “È perfetta, che non strizza l’occhio a terminologie più modaiole”. Si parte con un incipit clamoroso: la regina di Sparta, ritenuta colpevole di aver tradito la patria e il marito, in realtà è una moglie fedele. Non è fuggita a Troia con Paride, non è la causa della guerra. A Troia è giunto il suo fantasma, il suo doppio immaginifico. Il finale, Livermore lo definisce “stranissimo, con una mancata catarsi”. Nel mezzo tutte le sfaccettature del tragico e del comico. Si ride anche, dunque, per arrivare al coup de théâtre finale.

Lo spazio narrativo sarà funzionale alla reinvenzione del mito. Un viaggio nella memoria di Elena che non è quella giovane e bellissima dello spettacolo.

Il cast è quello originale già visto a Siracusa. Laura Marinoni è Elena: “Per me è stato un grandissimo sogno e un regalo inaspettato a questo punto della mia vita e della mia carriera. Non conoscevo Davide e quasi nessuno degli attori. Inoltre questo titolo non era stato più fatto da 40 anni. Apparentemente il testo non suggerisce la magia di quest’opera, ma ci siamo lanciati e fidati tutti quanti. È stata una delle esperienze più importanti, belle e giocose della mia vita di attrice. Davide Livermore è una bomba energetica di grande positività. Con la musica e le sue direttive ci ha tolto dalla nostra area comfort. Mi ha concesso di essere fragile e piccola come eroina. Euripide lancia una grande provocazione. Elena è lei o no? Non importa. È un sogno meraviglioso. È un inno all’ intelligenza e ironia del femminile”.
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Recitano a misura entra la tuba, colpo di cassa.
Sax Nicosia e Giancarlo Judica Cordiglia rievocano l’esperienza di Siracusa, soprattutto la bella alchimia tra tutti gli attori della compagnia: “Ha cambiato la vita a tutti noi”.

Il palco sarà allagato e lo spettacolo non avrà quinte. Dal punto di vista tecnico sarà complicato, per esempio nella gestione dei pesi e nel non far perdere il telo di piscina. Per gli attori è un’ulteriore prova: “L’acqua è un vero ostacolo fisico – spiega Marinoni – fa resistenza e non è facile con gli abiti stupendi che abbiamo muoverci e correre sul palco”.

Il 3 ottobre una serata speciale rivolta soprattutto ai giovani che comincia alle 19.30 e prosegue oltre mezzanotte: Happy Theatre Hour

La traduzione del testo di Euripide è di Walter Lapini, i costumi sono di Gianluca Falaschi, le musiche sono di Andrea Chenna che ha scritto più di 90 minuti di brani originali a cui si aggiungono due brevi parti di Ravel e di Boccherini. È lui ad aver progettato un sistema per utilizzare l’acqua come uno strumento musicale raccogliendo il suono in ogni parte del palcoscenico e sfruttando microfoni subacquei come strumenti a percussione. Le luci sono di Antonio Castro, il video design è curato da D-Wok.

In scena Laura Marinoni che interpreta Elena, Sax Nicosia (Menelao), Giancarlo Judica Cordiglia (Teoclimeno), Viola Marietti (Teucro), Maria Grazia Solano (una Vecchia), Simonetta Cartia (Teonoe), Linda Gennari e Maria Chiara Centorami (messaggeri), Federica Quartana (Corifea), Bruno Di Chiara, Django Guerzoni, Giancarlo Latina, Silvio Laviano, Turi Moricca e Marouane Zotti (coro), Vladimir Randazzo e Marcello Gravina (coro e Dioscuri).

Per la conferenza stampa clicca qui.

 

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