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Campi da padel tra le case di Albaro, Cassano deposita il progetto. I residenti: “Uno scempio” fotogallery

La valletta del rio Parroco sarà spianata per fare posto a tre campi da gioco, una piccola tribuna e gli spogliatoi

padel albaro cassano

Genova. Dopo le parole e i rumors arrivano i primi fatti. Antonio Cassano, attraverso la sua AC99 srl ha deposito il progetto definitivo del nuovo impianto sportivo dedicato al padel che sarà costruito nell’area verde tra via Pisa e via Livorno, nel cuore del quartiere di Albaro, sopra la tombinatura del rio Parroco.

Il progetto, in realtà denominato “Riqualificazione di un’area a verde privata con inserimento di attrezzature sportive coperte e spogliatoi e servizi funzionali ai campi da gioco“, prevede l’inserimento di tre campi, di cui uno dotato di una piccola tribuna, insieme ad un locale dedicato a uffici, spogliatoi e infermeria. L’ingresso dell’impianto sarà ubicato in via Pisa, che sovrasta via Livorno, e sarà dotato di scale e un ascensore per raggiungere i terreni di gioco.

Secondo quanto si può leggere nella relazione tecnica “Il progetto ha l’obiettivo di riqualificare un’area fortemente degradata ed in stato di abbandono con la realizzazione di un parco urbano di cornice che prevede l’inserimento di alcune attrezzature per la pratica di discipline sportive. Il nuovo parco vuole ripristinare il canale verde che scende dal quartiere di San Martino sino quasi al mare, trasformando l’attuale sistema del verde costituito da arbusti e piante infestanti, frutto dei decenni di abbandono del sito, in un sistema di verde strutturato, con l’inserimento di una grande quantità di alberi di alto fusto e di pregio. Questa riqualificazione può riuscire e mantenersi nel tempo solo se, all’area d’intervento, viene attribuito un nuovo uso; altrimenti, si ricadrebbe nella situazione attuale, dove la mancanza di una funzione del sito ha reso l’area non più una cornice pregiata delle lottizzazioni edilizie di Albaro, ma un contorno indecoroso di degrado e di abbandono. Nel nuovo parco di cornice al quartiere, sono state perciò inserite alcune attrezzature per la pratica di attività sportive e, in particolare, tre campi per il gioco coperto del padel, oltre ad un piccolo spogliatoio prefabbricato strettamente funzionale a detti campi“.

padel albaro cassano
L'area oggi

Come si evince dalle carte progettuali, ogni campo avrà una copertura a parte, e i tre “palloni” saranno divisi da alberi. Le strutture portanti saranno in legno, come anche i rivestimenti dei locali costruiti ex novo. Per costruire il piano di gioco, saranno sbancati i versanti limitrofi, oggi in parte occupati da grandi e secolari muri a secco abbandonati a loro stessi dalla precedente proprietà.

Il deposito del progetto e l’inizio del percorso burocratico della conferenza dei servizi ha nuovamente messo in allarme i residenti della zona, già da mesi sulle barricate per fermare questo disegno: ad oggi è già stato depositato un ricorso al Tar di cui si attende l’esito, mentre forte è stata la protesta quando l’amministrazione comunale, che nel settembre 2022 negava l’esistenza di un progetto, ha fatto richiesta di declassamento del rio Parroco a canale di drenaggio urbano, richiesta avvallata da Regione Liguria, e che di fatto oggi rende possibile la costruzione dell’impianto.

“Come comitato vorremmo ribadire che l’area non ci sembra idonea ad ospitare attività sportive in particolare campi padel o quant’altro – spiegano a Genova24 i residenti – la zona è a rischio idrogeologico, con numerosi episodi di allagamenti, di cui uno recentissimo durante le scorse piogge. Il tombinamento del rio Parroco, già chiuso dalla struttura di via Pisa, ha già diverse criticità – raccontano – l’impianto di sollevamento delle acque del Comune di Genova ogni volta che piove con una certa intensità deve essere svuotato con gli autospurgo“.

padel albaro cassano
Gli allagamenti delle ultime piogge

Ma non solo: “Per quanto concerne lo stato di manutenzione dell’area certamente un’operazione di manutenzione con ripristino dei muretti a secco sarebbe auspicabile ed il comitato è disponibile a costituire un consorzio per la manutenzione e salvaguardia dell’area. Inoltre nell’area sono presenti manufatti come muretti a secco storici per i quali la regione ha intrapreso un’operazione di recupero non solo per finalità agricole che nel nostro caso verrebbero abbattuti”. Al posto dei muri di pietra, il progetto prevede il rinforzo del versante con muraglioni di cemento armato.

Secondo il piano acustico del progetto, i campi, produrranno un rumore inferiore di una manciata di decibel al limite diurno della zona residenziale, ma le attività sportive non potranno superare le ore 22, ora in cui scatta l’orario notturno. Ma a preoccupare maggiormente i residenti è il possibile effetto “bidone”: “Crediamo che la zona sia decisamente inadatta, senza parcheggi, infossata in un canale umido e con criticità idrauliche – ci spiegano – Senza contare che a poche decine di metri ci sono altri impianti già in esercizio. La nostra paura è che una volta terminato non arrivi a rispettare le aspettative del costruttore o che emerga a qualche criticità tale da renderlo inutile. A noi resterebbe un ecomostro sotto casa, con un’area verde perduta per sempre“.

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