Allarme

Reddito alimentare, Pd: “Genova rischia di perdere i fondi, la giunta Bucci si attivi subito”

Il progetto mira a redistribuire le migliaia di tonnellate di cibo invenduto che ogni anno il settore della distribuzione alimentare getta via

recupero cibo,

Genova è una delle quattro città italiane individuate dal Governo per avviare, in forma sperimentale, la misura del cosiddetto reddito alimentare. Approvato con un emendamento del deputato Marco Furfaro (Pd) alla legge di bilancio del dicembre 2022, tale provvedimento mira a redistribuire le migliaia di tonnellate di cibo invenduto che ogni anno il settore della distribuzione alimentare getta via, raggiungendo così tre diversi obiettivi: la riduzione dello spreco alimentare, la lotta alla crisi climatica e la protezione delle persone più fragili all’interno delle nostre comunità.

L’effettivo avviamento della sperimentazione dipende, però, dalla presentazione di un progetto da parte dell’assessore competente nelle singole giunte comunali, nel caso di Genova, l’assessora Lorenzo Rosso. “A oggi – denunciano i dem – nulla si sa di quanto predisposto dall’Amministrazione per garantire un’efficace messa in atto di tale misura”.

“Il termine per presentare i progetti legati alla sperimentazione del reddito alimentare è il 31 marzo, ma dall’assessora Rosso non abbiamo alcuna notizia” racconta Alberto Pandolfo, consigliere comunale del Pd. “Per questa ragione ho presentato un’interrogazione chiedendo quali strumenti siano stati messi in campo da chi oggi governa la città. La perdita dell’opportunità di accedere a questa misura sarebbe un fatto gravissimo, l’ennesimo fallimento della giunta Bucci, e uno schiaffo ai tanti nostri concittadini che oggi si trovano sotto la soglia di povertà”.

“Il reddito alimentare è una misura che può davvero fare bene a Genova, ma come Comitato vorremmo essere coinvolti”, dichiara Leonardo Cecchi, presidente del comitato nazionale per il reddito alimentare. “A inizio marzo ho personalmente mandato una e-mail all’assessora Rosso, dando la nostra piena disponibilità ad una collaborazione, ma non ho purtroppo ricevuto alcuna risposta. Sarebbe un peccato se un progetto così bello, che a testimonianza di una sua trasversalità politica nasce da un emendamento del Pd che è stato poi approvato da un Governo di centro-destra, venisse eterodiretto”.

“Oggi il governo Meloni cerca di intestarsi il frutto del lavoro dell’onorevole Furfaro e del Partito Democratico per nascondere la propria colpevole negligenza verso le fasce più fragili della nostra società” afferma Cecilia Borsatti, responsabile Welfare nella segreteria del Pd genovese.

“Lascia basiti che la giunta di questa città, dove risiedono 30mila persone in condizione di indigenza continuativa, a soli quattro giorni dalla scadenza dei termini per presentare la domanda di accesso al reddito alimentare si spenda nei soliti proclami senza mettere in campo gli strumenti per garantire l’effettiva attuazione di questa misura. Come sarà attivato lo strumento? Attraverso quali e quanti canali sarà possibile in così breve tempo presentare la domanda? Chi saranno i partner del progetto? A oggi, non abbiamo nessuna risposta, solo propaganda sulla pelle dei più deboli che, dopo essersi visti privare del reddito di cittadinanza, dovranno accontentarsi degli roboanti annunci sui canali nazionali e magari continuare ad essere sanzionati mentre cercano un tozzo di pane nei cassonetti dell’immondizia”.

Più informazioni
leggi anche
Generica
Fondi da usare
Reddito alimentare, l’assessora Rosso: “Genova pronta a presentare il proprio progetto”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.