Preoccupazione

Amiu, Usb all’attacco: “Grandi ambizioni, piccoli risultati. E la tari aumenterà ancora”

"Il nuovo sistema di raccolta si sta rivelando fallimentare, sia nel servizio reso ai cittadini sia per i costi saliti vertiginosamente"

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Foto d'archivio

Genova. “Un altro anno è passato senza che di tutti i progetti prefissati ne sia stato realizzato uno. A questo si aggiunge il nuovo sistema di raccolta bilaterale che, attivo solo sul 30% del territorio, ha già dimostrato enormi limiti sulla qualità del servizio portando un aumento esponenziale dei costi. In tutto questo noi siamo preoccupati per il futuro dell’azienda, dei lavoratori e delle ricadute economiche che i genovesi si ritroveranno ancora nel conto Tari”.

Queste sono, in sintesi, le principali preoccupazioni messe nero su bianco da Usb Amiu, che in questi primi giorni dell’anno ha fatto un bilancio di quanto fatto dall’azienda e quanto, invece, non è stato realizzato. “Tutti i progetti che sono in piedi sembra che siano in qualche modo bloccati, crediamo più che altro per incapacità – spiega Paolo Petrosino, delegato dell’Unione sindacale di base per Amiu – cosa che ovviamente ci preoccupa. Su tutti è l’esempio del nuovo sistema di raccolta imposto all’azienda nonostante le criticità fossero evidenti anche sulla carta“. Criticità che, secondo Usb, hanno reso questa operazione fallimentare: “Sì perchè l’azienda ha abbandonato il sistema collaudatissimo dei ‘laterali’, in uso da quarant’anni e per il quale Amiu fu una delle prime aziende a svilupparlo – spiega – oggi con il bilaterale i costi di gestioni sono saliti alle stelle a fronte di un servizio che non è per nulla migliorato, anzi. Oggi i nuovi mezzi di raccolta, più costosi sia nell’acquisto che nella manutenzione, nonostante siano più grandi, hanno meno capienza, cosa che si traduce nel fare più viaggi con più mezzi in strada e quindi più disagi per i cittadini”.

E poi, come spesso è stato segnalato anche dai cittadini, svuotati i bidoni resta a terra la spazzatura conferita male o ammucchiata ai loro lati. Una situazione per la quale Amiu ha risposto assumendo 40 persone. “Ben venga il nuovo personale, ma questo si traduce ancora una volta in una ripiego oneroso per l’azienda al fine di mettere una pezza ad un errore di valutazione e per avere un servizio non all’altezza di quello che c’era prima. Inoltre è previsto l’acquisto di diverse gruette che alzeranno solamente i bidoni senza svuotarli ma per permetterne la pulizia. Saranno altri mezzi in più in circolazione. Con i costi ancora una volta in salita”.

amiu usb

Secondo Usb, inoltre, l’azienda verrebbe usata “come bancomat” da parte del Comune di Genova: “Una situazione che va avanti da anni e che da anni pesa sul bilancio di Amiu – spiega Petrosino – Tutti gli eventi in città che poi richiedono l’intervento di Amiu per la pulizia, vedi capodanno, Euroflora, The Ocean Race, non sono pagati a parte all’azienda, che di fatto li regala all’amministrazione civica, sostenendo però costi in più. Costi che quindi vengono sottratti al bilancio e che finiscono in bolletta. E poi vediamo che tutti i progetti restano nel limbo, come la riqualificazione di Volpara e l’acquisto di nuove aree per le nostre necessità. Se prima di Ponte Morandi eravamo già in difficoltà, oggi abbiamo un deficit di aree molto gravoso, che ci impone di usare in affitto spazi anche solo per il rimessaggio dei mezzi. Cosa che ovviamente, ancora una volta, significa costi aggiuntivi”.

In altre parole, quindi, secondo il Sindacato di base: “La situazione crediamo che sia preoccupante – conclude Petrosino – non si capisce dove vuole andare questa azienda e le sua gestione ha evidenziato gravi lacune e incapacità. Siamo preoccupati per i lavoratori, per un servizio reso al cittadino sempre meno all’altezza e per il carico fiscale necessario per mettere le pezze, con una Tari destinata a crescere ancora. Abbiamo chiesto un incontro con l’azienda, abbiamo chiesto alla politica di attivarsi e fare commissioni sul tema, aspettiamo con urgenza risposte e chiarezza. E siamo pronti alla mobilitazione”

 

 

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