Quasi definitivo

Skymetro, svelato il progetto: sarà tutto a doppio binario. “A maggio 2024 iniziano i lavori” fotogallery

Partita la conferenza dei servizi, fine lavori a metà 2027. Le stime: "Servirà 20 milioni di passeggeri all'anno e toglierà dalle strade 10mila auto al giorno"

Skymetro, il Comune svela il progetto: ecco come sarà

Genova. Sarà tutto a doppio binario lo Skymetro, il prolungamento della metropolitana in sopraelevata da Brignole a Molassana (e in prospettiva fino a Prato) che dovrebbe diventare realtà entro la metà del 2027. È la novità principale del progetto – formalmente un “piano di fattibilità tecnico-economica rafforzato” – presentato oggi al Matitone dopo l’avvio della conferenza dei servizi nella giornata di ieri. Confermate le anticipazioni di Genova24, tra cui la riduzione del numero delle stazioni, che saranno sei anziché sette, e lo spostamento dei piloni sulla sede stradale anziché sull’argine del Bisagno, con l’assenza di costruzioni in alveo. Un’opera che, secondo le stime del Comune, sarà in grado di trasportare 60mila utenti al giorno per un totale di 20 milioni di passeggeri in un anno.

I lavori inizieranno a maggio 2024 – annuncia in conferenza stampa l’assessore Matteo Campora -. Con questo progetto risolviamo i problemi di mobilità della Valbisagno senza incidere sulla viabilità. Con lo Skymetro e le estensioni a Rivarolo e Martinez raddoppiamo l’estensione della metropolitana“. I soldi ci sono già tutti, 398 milioni di euro finanziati dal Governo con un decreto dell’ex ministro Giovannini, che al momento sono ripartiti su più tranche fino al 2036 ma che si conta di anticipare per finire i lavori nel giro di tre anni dalla partenza dei cantieri: “Ci sarà una rimodulazione, siamo già d’accordo col ministero da cui abbiamo avuto risposte rassicuranti. Genova è avanti rispetto ad altre città che non stanno spendendo le risorse, questo ci permetterà di finanziare l’opera senza indebitare il Comune. Inoltre riusciremo a recuperare l’Iva”.

Skymetro, il Comune svela il progetto: ecco come sarà

Il tracciato Brignole-Molassana misurerà 6,9 chilometri e sarà percorribile in 11 minuti con una velocità commerciale di 36 chilometri all’ora. La frequenza massima in ora di punta sarà di 6 minuti (che si ridurrà a 8 minuti in orario di morbida e a 15 minuti a inizio e fine servizio). Ogni treno porterà 442 passeggeri. Secondo i calcoli degli ingegneri, riferiti da Enrico Musso, lo Skymetro porterà 6.170 passeggeri all’ora nei momenti di maggiore affollamento, per un totale giornaliero di 61-65mila spostamenti che portano il totale annuo a circa 20 milioni. L’incremento sarà generato non solo dagli attuali utenti dei bus urbani ed extraurbani, ma anche dalla crescita di utilizzo del mezzo pubblico (27% su base annua) che dovrebbe consentire di eliminare 10mila auto ogni giorno dalle strade della città, anche grazie al parcheggio di interscambio da 200 posti che si prevede di realizzare nella cava dismessa di Molassana.

Oltre a Brignole saranno sei le stazioni, compreso il capolinea di Molassana. Il primo tratto della linea è progettato in sponda destra su via Canevari e via Moresco e di qui prosegue fino a raggiungere la prima stazione in piazza Romagnosi (e non più davanti allo stadio Ferraris, collocazione che avrebbe creato problemi di ordine pubblico). All’altezza dell’impianto sportivo, in corrispondenza della copertura del Bisagno, il tracciato passa sulla sponda sinistra per continuare così fino alla stazione terminale con quattro fermate intermedie: Parenzo, Staglieno, Guglielmetti (che sostituirà Bligny e Adriatico previste dal primo studio) e San Gottardo. L’obiettivo di Tursi resta arrivare fino a Prato con due ulteriori stazioni, un’estensione di 3,3 chilometri percorribile in 5 minuti che faciliterebbe ulteriormente il collegamento con le vallate dell’entroterra, considerato strategico. Servono però altri 200 milioni: “Li chiederemo nella prossima call ministeriale a gennaio”, conferma Campora.

“Nessun pilone e nessuna struttura nel Bisagno”, aveva promesso l’assessore. E il progetto che ha dato il via all’iter tiene conto di questa indicazione, anche in questo caso anticipata dalla nostra testata. Le pile di forma circolare saranno realizzate sulla strada, a filo dell’argine, senza alcun ingombro in alveo. Avranno un diametro di 1,70 metri e avranno un’altezza di 9 metri sul piano stradale, che diventano 13,5 considerando anche la copertura metallica lungo tutto il tracciato che fungerà da supporto alla linea di contatto dei treni e ospiterà pannelli fotovoltaici per l’alimentazione della linea (con una copertura prevista del 50% di fabbisogno). “La viabilità rimarrà variata in un senso e nell’altro”, assicura Campora. Sotto le stazioni verrà garantito almeno un metro e mezzo di marciapiede. La struttura sarà costituita da un impalcato in acciaio con campate di 32 metri dimezzate in corrispondenza delle stazioni.

Skymetro, il Comune svela il progetto: ecco come sarà

Le stazioni, progettate per limitare gli impatti al disegno urbano esistente, saranno collegate al livello strada da tre rampe di scale tradizionali e due coppie di ascensori. Dunque niente scale mobili. Avranno una banchina centrale (lunga circa 80 metri) e i due binari ai lati. La scelta di realizzare tutta la linea a doppio binario consentirà di mantenere la frequenza massima a 6 minuti. “Abbiamo visto che farlo solo in corrispondenza delle stazioni non sarebbe stato sufficiente – spiega Musso -. In questo modo avremo la necessaria ridondanza”. Il costo stimato di questa variante è di 10 milioni, recuperabili anzitutto facendo economia sul look delle stazioni. La larghezza dell’impalcato salirà così a 8 metri che diventeranno circa 14 metri alle fermate. “Saranno garantiti 10 metri di distanza minima dalle facciate degli edifici”, riferisce Emanuele Scarlatti, responsabile del progetto per il Comune.

E il famigerato problema della svolta da Brignole a via Canevari? I progettisti lo hanno risolto con un espediente tecnico che di certo si farà notare dal punto di vista estetico ma permetterà di mantenere il collegamento diretto con la linea di metropolitana esistente. A spiegarlo è ancora Scarlatti: “L’impalcato, una volta superata la stazione Brignole, si appoggerà sui rostri esistenti del passante ferroviario, quindi si appoggerà sull’argine sinistro tramite due pile, dopodiché ci sarà un ponte leggermente obliquo che attraverserà il Bisagno, poco più lungo di 100 metri, arrivando sulla sponda opposta poco dopo il distributore di benzina”. Sarà inevitabile spostare almeno due alberi in corso Galilei – dove andranno costruite le pile a sostegno della “curva” – ma l’ingegnere garantisce che “saranno ripiantati sulla sponda opposta, dove nascerà una nuova area verde”.

Presenteremo il progetto al pubblico con incontri nei municipi“, promette Campora ricordando che verrà avviato il percorso partecipativo sulla piattaforma Dialoghi in città, in collaborazione con l’Università di Genova, come è stato fatto per la nuova diga e per la funivia di Forte Begato. Ma quali saranno i margini per modificare questo progetto, formalmente non ancora definitivo? L’assessore non si sbilancia ma ricorda che “è già stato modificato grazie al confronto sul territorio. In corso Galliera si pensava di tagliare alberi e invece non sarà così, alcuni avevano poi criticato il binario unico e il fotovoltaico era previsto solo esternamente”.

L’impatto maggiore dal punto di vista urbanistico sarà nella parte bassa della Valbisagno, dove la metropolitana sopraelevata passerà di fronte ai condomini di via Moresco e via Monnet. L’assessore Campora ha annunciato che sarà avviato il tavolo Pris per gli indennizzi agli abitanti interferiti, anche se dal punto di vista del rumore sono previste soluzioni tecniche per ridurre al minimo le vibrazioni. Per quanto riguarda il passaggio davanti allo stadio, come aveva chiesto la Prefettura, l’impalcato dovrà essere equipaggiato con barriere laterali per questioni di sicurezza. Lungo il percorso, inoltre, si ipotizza la creazione di comunità energetiche per sfruttare al meglio l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici.

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