La sentenza

Escort in cambio di appalti Amiu: condanne confermate in appello, 5 anni e 6 mesi di carcere per l’ex dirigente Grondona

Ridotto invece nettamente il giusto profitto da pagare come risarcimento: 200mila euro anziché un milione

corrado grondona amiu

Genova. La Corte di appello di Genova ha sostanzialmente confermato la condanne emesse 4 anni fa in primo grado per l’ex dirigente di Amiu Corrado Grondona e alcuni imprenditori per le le cene con le escort ed altri favori in cambio di appalti pilotati in Amiu, che era parte civile nel processo. Nell’ambito dell’indagine lo stesso Grondona era finito in carcere.

Come già in primo grado la sentenza esclude per gli imputati il reato associativo. Confermate le condanne per Vincenzo e Gino Mamone (4 anni e sei mesi per ciascuno), mentre Corrado Grondona è stato condannato a 5 anni e sei mesi di carcere (erano 5 anni e 9 mesi in primo grado).

Anche per altri imputati le pene sono state lievemente ridotte a causa della prescrizione di alcuni episodi. In particolare Stefano e Daniele Raschellà sono stati condannati a 4 anni, 3 anni per Roberto Ademio.

Ridotto nettamente invece il risarcimento per l’ingiusto profitto che gli imputati in solido dovranno pagare ad Amiu: in primo grado era stato stabilito il risarcimento per oltre un milione di euro, ridotto in appello a circa 200mila euro. Erano stati gli avvocati degli imputati (difesi fra gli altri da Nicola Scodnik e Alessandro Sola) a chiedere in appello una perizia per quantificare correttamente il profitto.

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