Genova. Un nuovo pediatra, individuato grazie all’istituzione della “zona carente sanitaria”, è in arrivo nei comuni della Val Trebbia e dell’Alta Val Bisagno. A darne notizia Asl3 che in questo modo risponde all’appello portato alle istituzioni da parte di una giovane madre residente nella zona che aveva manifestato il disagio, attraverso una lettera aperta, di essere dovuta ricorrere ad un medico operativo nel Comune di Genova per sostituire il precedente dimissionario.
A spiegare la situazione a Genova24 Gianlorenzo Bruni, direttore sanitario di Asl3: “Quando il precedente medico ha comunicato il suo trasferimento, Asl3 ha immediatamente chiesto la ‘zona carente straordinaria‘ a Regione Liguria, che l’ha bandita a breve giro. A questa ha risposto un medico che potrebbe già firmare il prossimo 13 ottobre, assumendo l’incarico”.
Incarico che coprirebbe quindi le esigenze della popolazione, “anche se bisogna sottolineare che in tutto il distretto 12, che va da Marassi fino alla Val Trebbia, ci sono dei posti ancora da assegnare per i bambini di questo territorio”. Un territorio molto ampio ed eterogeneo da punto di vista della distribuzione della popolazione: “Per questo motivo dalla prossima settima a Torriglia partirà il servizio di presidio pediatrico ambulatoriale, con sede a Torriglia, dove una volta a settimana un medico specializzato sarà a disposizione della popolazione”.
Uno dei problemi però, come evidenziato nella lettera della madre, è stata la comunicazione, che ha messo in allarme le famiglie: “In questi casi la gestione della comunicazione segue regole molto precise e automatiche – sottolinea Bruni – le procedure di notifica ai residenti del trasferimento del pediatra sono partite subito, senza includere quindi informazioni più dettagliate su quello che stavamo facendo”.
Salvo sorprese, quindi, la criticità si potrebbe risolvere nel giro di poche settimane: “Rimane però un problema di carattere nazionale – conclude Bruni – il pubblico ha bisogno di più pediatri. Sicuramente qua a Genova abbiamo un problema di concorrenza, con la presenza di una eccellenza nazionale come il Gaslini che garantiscono più risorse ai professionisti che quindi evitano il pubblico”.
Risorse che, secondo la Selena Candia, consigliera regionale Lista Sansa, dovrebbero essere aumentate per fare da ‘stimolo’ per chi ha intenzione di ricoprire determinati incarichi: “Di fatto è un problema sindacale – spiega – Spesso i territori del genere hanno una platea di pazienti inferiore, con quindi compensi minori, ma con costi maggiori, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti. Due motivi che rendono questi incarichi meno appetibili, e quindi spesso vacanti per tanto tempo. Lì bisogna intervenire”.