Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una madre genovese, S.C., che racconta la sua esperienza alla ricerca di un nuovo pediatra per i figli in un comune della alta Valbisagno rimasto privo di medici in ruolo. Un viaggio impossibile tra termini perentori, ostacoli burocratici e la necessità di accontentarsi.
“No, il titolo così è fuorviante, infondo sono solo i nostri figli che hanno perso il diritto alla salute; anzi, siamo onesti fino in fondo: solo i figli minori di 14 anni. Eh si dai, sempre ad esagerare! Come se i minori di 14 anni fossero una categoria da tutelare in maniera particolare! Come se il diritto alla salute fosse sancito addirittura dalla Costituzione! Come se il pediatra fosse un servizio essenziale!”.
“Se così fosse ora i comuni di Bargagli,Torriglia, Montebruno, Davagna, Lumarzo, (e quanti altri che non so?)… non sarebbero senza pediatra, no? Perché è esattamente quello che è successo. Cordialmente la Asl ci scrive che dal primo settembre i nostri figli sono senza pediatra. Apro le due lettere, indirizzate alle mie figlie minori, datate 3 agosto ma arrivate il 25 (magari un’altra volta parliamo anche del servizio postale per noi gente di campagna). Leggo la prima frase “dal primo settembre la signoria vostra sarà priva di assegnazione del pediatra di libera scelta”. Attimi di panico, oddio e adesso?! No dai, nel resto della lettera ci saranno indicazioni su come garantire la salute dei nostri bambini, avranno previsto un sostituto, dopotutto siamo un paese civile; un professionista che fornisce un servizio essenziale potrà trasferirsi solo previa sostituzione, in un paese civile, no? No.”
“Ok, calma sei una mamma lavoratrice e sei abituata ad andare al sodo, le chiacchiere stanno a zero, in pratica come la risolviamo? La lettera mi dirà come risolverla, no? Ah meno male, si qui ci sono le possibilità fantastico, sono proprio pessima subito a pensare male, e invece. Allora ecco mi attivo, uso le tessere sanitarie delle mie ragazze, già attivate presso la Asl, così posso effettuare la scelta del nuovo pediatra via internet c’è anche il link, vedrai che ci metto un attimo! O forse no. Perché la lettera della Asl non ti dice che si può scegliere solo un pediatra presente nel tuo comune di residenza, ma quando pediatri non ce ne sono che cosa scegli?”.
“Ok niente panico, chiamiamo la Asl. Risponde subito un’impiegata gentilissima e simpatetica, “eh si signora lo so purtroppo siamo rimasti senza pediatra, deve scaricare da internet il modulo per la deroga territoriale e trovare un pediatra a Genova, lo cerca su internet anche per cap, e fargli firmare il modulo e poi riportarcelo“.
“Ringrazio e butto giù. Presto! Troviamo un pediatra non troppo lontano, presto, prima che si occupino tutti i posti perché quando arrivano al numero massimo di pazienti non possono prendere più nessuno! Presto, ecco trovata una dottoressa su Genova, si dai abbastanza vicina… “Dottoressa,posso?” “Si va bene ma faccia presto che ho più pochi posti!” .
“Ecco il modulo, lo scarico. “Pronto, dottoressa? Ah quindi non ha più posto? Ah ok grazie è stata gentilissima, cerco qualcun altro”. Tutto questo, neanche a dirlo, da infilare negli incastri che fanno impazzire quotidianamente i genitori che lavorano. E allora una vocina dentro di me che si chiede…Ma perché ogni genitore di ogni bambino in ogni comune che è rimasto scoperto deve trovarsi di fronte a questo problema e deve risolverlo ognuno per se’ autonomamente? Quante lettere ha scritto Asl? Quanti francobolli? Non si potevano impiegare meglio tempo e risorse per risolvere il problema in un colpo solo a tutta l’alta val Bisagno e Val Trebbia? Quante mamme e quanti papà come me hanno dovuto cercare pediatri vicini, telefonare loro, in molti casi probabilmente arrecando disturbo alle visite, in una corsa contro il tempo per compilare quel modulo in cui – come ultima beffa- siamo costretti a dichiarare che vogliamo quel pediatra a Genova, scelto da internet tramite cap, per il rapporto di fiducia che si è venuto ad instaurare. Se scriviamo la verità, cioè che nel nostro comune non c’è il pediatra, la domanda ci viene mandata indietro“.