L'appello

La società nazionale di salvamento ancora senza presidente: “E’ passato un anno, servono elezioni immediate”

Soci e direttori chiedono al Tribunale di Genova di indire le elezioni immediate

bagnino generica

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di un comitato composto da alcuni soci e direttori della Società Nazionale di Salvamento, firmatari di una istanza al Tribunale di Genova per chiedere che vengano indette elezioni immediate.

“Morto un papa – dice l’irridente saggezza popolare – se ne fa un altro”. E, seppure i tempi della Chiesa siano biblici, il conclave e l’elezione al soglio di Pietro di un altro pontefice avviene con immediatezza. Questo, non accade, invece, per una ben più semplice successione, della pur importante e storica “Società Nazionale di Salvamento” (detta anche S.N.S.)”, con sede legale in Genova Via Luccoli n.24, per la quale una sorta di ‘interregno’ dura dal marzo dello scorso anno quando la stessa ha perso il suo presidente nazionale, vero e proprio timoniere nonché figura di spicco, dall’indiscusso carisma, spessore culturale e con una forte capacità di leadership qual era il Dott. Giuseppe Marino deceduto, precisamente, il 31 marzo 2022. Da allora, questo simpatico proverbio italiano, non vale per la “S.N.S.” perché “morto un Papa resta, sempre, il suo “vicario”: il vice-presidente facente funzioni, Dott. Fortunato Comparone. Nessuno è insostituibile ma, di fatto, ironia della sorte, lui pensa di esserlo. Proprio per questo motivo hanno espresso il loro sdegno le associazioni socie rappresentative di centinaia di bagnini esperti di soccorso in mare, e firmatarie della richiesta inoltrata al Tribunale di Genova di far indire elezioni immediate, presentata dal loro legale. Una situazione di perenne stallo, sospesa di mese in mese, che non accenna a risolversi e gravemente nociva per l’intera associazione. Il documento ricorda che la “Società Ligure di Salvamento”(ndr, poi, Società Nazionale di Salvamento) nasce da un gruppo di medici nel 1871, con scopo di salvaguardare la vita umana in mare, opera – da oltre 150 anni -, attraverso autorizzazioni dello Stato conferitele in virtù della precisa professionalità per la diffusione della cultura, prevenzione del salvataggio e soccorso in ambiente acquatico. Eletta Corpo Morale dello Stato dopo l’unità d’Italia nel 1876, fino a divenire l’attuale Società Medico-Scientifica di rilevanza nazionale. “I soci – incalza il legale – hanno atteso, fiduciosi, che il Consiglio d’amministrazione in carica indicesse, immediatamente, a norma di statuto e di legge le elezioni del nuovo presidente e di tutto l’organo direttivo”.

Aspettative e fiducia vane che hanno causato – e continuano a causare – malcontento a fronte di richieste specifiche di elezioni. Tutto ciò, per i firmatari del documento presentato in Tribunale, “configura un comportamento illegittimo, da parte dell’amministratore pro-tempore, un’ingiusta privazione della capacità dei soci ad esercitare i propri diritti”.

Situazione, dunque, moralmente e legalmente inaccettabile che sta paralizzando, con importanti ricadute, l’attività di una associazione fondamentale, in ambito di soccorso e salvataggio acquatico, tanto più in una città ed in una nazione per cui il mare, e quanto connesso, è fondamenta. Da qui, la richiesta al Tribunale di Genova, per la convocazione dell’assemblea nazionale al fine di procedere immediatamente alle elezioni del suo ‘legittimo’ presidente e del nuovo direttivo. Perché, sì, a volte si va al voto, a volte si va al vuoto.

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