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Salta il falò di San Giovanni a Pra’: “Mille euro di permessi e burocrazia killer, non ce lo possiamo permettere”

A provare ad organizzarla, come sempre, la onlus The Color Friends: "Volevamo spendere i soldi in beneficienza, non in marche da bollo"

falò san giovanni pra' rio san Pietro

Genova. Il consueto falò di San Giovanni nel rio San Pietro a Pra’ quest’anno non si farà. Dopo giorni di tentativi e trattative, infatti, il comitato promotore alza bandiera bianca: “Mai così tanti soldi per i permessi e mai così tanti problemi con le autorizzazioni, non ce lo possiamo permettere, non lo facciamo“.

A raccontarci la storia Matteo Tedone, uno dei ideatori e coordinatori di ‘The Color Friends‘, la onlus nata a Pra’ per creare iniziative a scopo benefico, e che in questi anni ha organizzato innumerevoli eventi aperti a tutta la cittadinanza, come la partecipatissima ‘ColorRundo’, cene di beneficienza e, appunto, feste popolari per animare i quartieri di ponente. “Sono almeno dodici anni che organizziamo il falò qua sul rio San Pietro – ci spiega – riprendendo l’antica tradizione e portando un po’ di colore e vita anche qua a Pra’. Non abbiamo mai avuto problemi. Ogni volta abbiamo sempre rispettato tutte le indicazioni e modalità previste dai regolamenti comunali, ma mai come quest’anno ci siamo trovati davanti ad un muro burocratico insormontabile”.

Il primo contraccolpo arriva con le spese per le ‘carte bollate‘: “La Regione ci ha chiesto 200 euro per far partire l’istruttoria, che si è conclusa con la richiesta di altri 220 euro per ottenere l’accesso in alveo – racconta – poi Amiu ci ha presentato un conto da 565 euro per spostare di venti metri alcuni bidoni che secondo loro erano troppo vicini al fuoco. Spese insostenibili, anche perché il nostro scopo è raccogliere fondi per la beneficienza non per le marche da bollo“.

Ma non solo, oltre alla questione economica Matteo ci racconta anche il muro di gomma della “sicurezza”: “La polizia locale ha sollevato diverse obiezioni – ci spiega – tra cui l’impossibilità di chiudere la strada vicina, la vicinanza della fiamma alle case, l’affollamento eventuale, la sicurezza. Tutto ciò nonostante abbiamo già il piano di sicurezza con le pompe d’acqua della protezione civile pronte per ogni evenienza. Come sempre abbiamo fatto. Non c’è stato verso”.

E allora salta tutto: “Siamo veramente dispiaciuti, sarebbe stato il ritorno del falò dopo gli anni della pandemia, c’era molta attesa. Ora ci sarà molta delusione e la gente resterà a casa. Si era attivata anche l’assessore Bordilli, che ringraziamo, ma i problemi sono rimasti. Vuol dire che Pra’ resterà ‘spenta’ e che ancora una volta il ponente perderà un pezzo delle sue tradizioni”.

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