Genova. Dallo scorso venerdì dal lago del Brugneto, sulle alture di Genova, scorrono verso valle oltre 2000 litri al secondo destinati alle campagna piacentine, assetate come non mai dalla stagione torrida preceduta da un inverno senza pioggia. In totale saranno 2,5 milioni di metri cubi d’acqua che dall’invaso genovese andranno a dissetare i campi della pianura padana emiliana.
L’approvigionamento in realtà è previsto per contratto: l’acqua del Brugneto, che alimenta il bacino artificiale sorto negli anni 50, di fatto sarebbe naturalmente diretta verso il piacentino, essendo il torrente affluente del Trebbia. In Liguria la tratteniamo per le nostre riserve idriche, ma una quota fissa dobbiamo darla ai naturali beneficiari.
A cambiare però è il calendario. Solitamente, infatti, le paratie della diga si alzano a fine luglio, inizio agosto, per supportare lo sviluppo finale delle colture agricole, mentre quest’anno l’acqua è necessaria per le fase iniziali del ciclo vegetativo. A richiederlo il “Consorzio di Bonifica di Piacenza“, che quest’anno si è trovato a fare i conti con una crisi idrica durissima.
“La preoccupazione è tanta – ha detto il presidente del consorzio Luigi Bisi – le portate attuali sono da fine luglio, inizio agosto. Oggi siamo già a chiedere acqua, ma il rischio è che le culture di pregio non riescano a terminare il loro ciclo vegetativo“.
Nel frattempo il livello del Brugneto continua a scendere: a fine maggio conteneva 19 milioni di metri cubi, rispetto ai 25 della media stagionale, con un ammanco di quasi 6 milioni. Oggi il livello è ancora calato, e con la cessione dei 2,5 milioni verso Piacenza calerà ancora. L’estate è appena iniziata, e all’orizzonte non ci sono nuvole.