Passaggio

Siccità, Regione Liguria firma la richiesta per lo stato di emergenza: 10 milioni per le urgenze

“A livello nazionale si sta ragionando su un piano di sistema come quello fatto per la mareggiata del 2018 – ha specificato Giacomo Giampedrone – per poter programmare interventi spalmati in più anni”

Genova. A ruota della altre regioni del nord d’Italia, anche Regione Liguria ufficializza la richiesta di Stato di Emergenza per la siccità. Nel documento elaborato dalla giunta regionale la richiesta di 10 milioni di euro di fondi straordinari per interventi di carattere emergenziale per intervenire nelle zone più esposte alla crisi idrica.

A darne notizia il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti durante una conferenza stampa organizzata questo pomeriggio: “Scontiamo una stagione passata di mancati investimenti sulle infrastrutture idriche e scontiamo una stagione sicuramente anomala – ha sottolineato – soprattutto per quanto riguarda il ponente della nostra regione”

“A livello nazionale si sta ragionando su un piano di sistema come quello fatto per la mareggiata del 2018 – ha specificato Giacomo Giampedrone – per poter programmare interventi spalmati in più anni”.

La richiesta fa seguito alla dichiarazione per tutti i bacini di competenza dello stato di ‘alta severità idrica’ da parte delle Autorità di Distretto del bacino del Po e dell’Appennino Settentrionale, nelle quali ricadono rispettivamente i bacini padani e tirrenici liguri.

Tra gli interventi indicati nella richiesta inviata alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Dipartimento Nazionale di Protezione civile e condivisi con gli enti gestori del servizio idrico integrato ci sono la posa o sostituzione di tubazioni, lavori per l’interconnessione di reti, il potenziamento degli impianti, ripristino di pozzi, effettuazione di trasporti con autobotti, installazione di serbatoi provvisori, la realizzazione di mini invasi.

“Avanziamo questa richiesta al Governo a soli tre giorni dalla dichiarazione di ‘alta severità idrica’ da parte dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale: in tempo record – afferma ancora il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – abbiamo elaborato tutta la documentazione necessaria, con un’approfondita relazione, anche dal punto di vista meteo, e l’elenco degli interventi urgenti individuati insieme agli enti gestori per far fronte alla situazione. Siamo solo all’inizio perché questa emergenza comporta almeno altre due fasi che non sono nella nostra disponibilità: stiamo aspettando che arrivi l’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, attesa in Conferenza Stato Regioni entro fine mese per l’intesa”.

E conclude: “Come Regioni abbiamo proposto alcune formule per investimenti strutturali, su cui abbiamo una qualche esperienza per aver investito oltre 300 milioni di euro per interventi di mitigazione del rischio dopo la mareggiata 2018. Per quanto ci riguarda, nel piano invasi del Pnrr c’è anche il finanziamento del rifacimento dell’acquedotto del Roja per oltre 27 milioni di euro: a metà luglio porteremo in Consiglio regionale un emendamento ad una norma ‘omnibus’ per consentire a Regione di anticipare oltre 5,5 milioni di euro a Riviera Acque per eventuali interventi emergenziali e, soprattutto, per accelerare la realizzazione del nuovo acquedotto”.

“Gli interventi emergenziali individuati nella richiesta di Stato di emergenza servono per affrontare la prima fase – aggiunge l’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone – finalizzata a scongiurare e limitare il più possibile un razionamento dell’acqua potabile. Si tratta di interventi con tempi di realizzazione che vanno da 3 giorni fino ad un massimo di 1 anno: i soggetti gestori hanno già tutta la progettualità in modo da essere pronti a realizzarli. Questa è una delle condizioni richieste dal Dipartimento Nazionale per avanzare la richiesta”.

L’assessore Giampedrone ha poi spiegato che “ci sono altre due richieste avanzate dalla Liguria insieme alla Conferenza delle Regioni tramite le Commissioni Ambiente e Protezione civile, per varare un piano infrastrutturale di sistema, simile a quello varato dopo la mareggiata del 2018, per avere cifre a disposizione su più anni e programmare gli interventi necessari. Questo ci consentirebbe di affrontare il problema non dal punto di vista emergenziale, visto che comunque la tendenza non crediamo migliorerà nei prossimi mesi e nei prossimi anni a causa dei cambiamenti climatici”.

“La seconda richiesta su cui attendiamo la risposta del Dipartimento nazionale di Protezione civile – prosegue – riguarda i ristori per le aziende colpite dalla siccità: immaginiamo saranno gestiti attraverso il sistema di Protezione civile secondo i criteri che saranno indicati dal Dipartimento nazionale, con i soggetti deputati a lavorare le domande che perverranno dalle attività agricole e zootecniche. Sarà il governo a decidere le percentuali di risarcimento. Siamo all’inizio del mese di luglio e non prevediamo alcun cambiamento delle condizioni meteo da qui al prossimo autunno: la situazione attuale – conclude Giampedrone – in Liguria vede un livello di piogge con valori tra il 40 e il 60% inferiori alla media del periodo mentre i nostri bacini sono ad un livello medio che solitamente si registra a fine agosto o ai primi di settembre”.

Nella relazione inviata al governo si evidenzia che le piogge degli ultimi nove mesi si sono attestate molto al di sotto delle medie, con valori fra il 40% e il 60% in meno rispetto alle medie sul periodo. Si segnalano in particolare le anomalie negative di Imperia (-56%), Savona (-57%), Genova (-54%) e la Spezia (-53%) che confermano l’inquadramento del periodo considerato come siccitoso, in particolare negli ultimi 6-7 mesi.

Le temperature, in tutti i siti considerati, sono significativamente superiori ai valori attesi del periodo sia nei valori massimi sia in quelli minimi giornalieri.

In conseguenza del clima particolarmente caldo e siccitoso degli ultimi nove mesi i fiumi, le sorgenti e le falde idriche presentano valori che, nella gran parte del territorio regionale sono vicine o inferiori ai minimi storici mai registrati.

Anche gli invasi hanno livelli inferiori a quelli tipici della stagione mostrando come la situazione attuale è paragonabile a quella attesa a fine agosto. Le previsioni a medio e lungo termine indicano che la siccità perdurerà nei prossimi mesi aggravando ulteriormente la situazione attuale.

Alla generalizzata criticità idrica si sommano, nella provincia di Imperia, le conseguenze della tempesta Alex dell’ottobre 2020 che hanno causato un precedente depauperamento della falda del fiume Roja. I livelli di tale falda sono critici ed hanno necessitato di mettere in atto interventi volti a far risalire, almeno nel breve termine, i livelli di falda.

Tali interventi hanno efficacia limitata nel tempo e non garantiscono, da soli, la continuità dell’approvvigionamento idropotabile per la provincia nei prossimi mesi. La relazione evidenzia inoltre diffuse criticità per tutti gli acquedotti serviti da sorgenti. Per alcuni di questi sono già stati necessari interventi con autobotti o occorse interruzioni parziali del servizio. Sono in sofferenza anche i pozzi siti negli acquiferi costieri che in alcuni casi hanno dovuto essere già abbandonati e sostituiti da fonti alternative.

Allo stato sono stati eseguiti, in corso o in fase di realizzazione da parte dei Gestori del Servizio Idrico integrato interventi di interconnessioni reti, realizzazioni nuovi tratti di reti o sostituzioni di esistenti per un importo complessivo di 1,5 milioni di euro.

Riuso acqua depuratori

Nella seduta odierna la Giunta ha varato anche una proposta normativa, che dovrà essere varata dal Consiglio regionale entro la fine di luglio per l’entrata in vigore, che consenta il riuso dell’acqua dei depuratori di ultima generazione.

“Abbiamo inaugurato l’estate scorsa il nuovo depuratore di Rapallo – ha affermato l’assessore Giampedrone – che ha una condizione tecnologica che consente il riutilizzo delle acque che vengono depurate. Questa norma consente di riutilizzare l’acqua del depuratore di Rapallo evitando che venga dispersa in mare per rispondere ad esigenze diverse da quella idropotabile come ad esempio per l’innaffiamento dei giardini o il lavaggio delle barche per la nautica da diporto. Credo sia giusto e doveroso iniziare a dire che i nuovi impianti comportano anche questa opportunità”.

 

Cia Agricoltori Liguria

Per Cia Agricoltori Liguria la richiesta di Regione Liguria per il riconoscimento dello stato di emergenza in relazione alla siccità, è un passo in avanti.

” Una tappa importante per garantire risposte al settore agricolo – sottolinea Stefano Roggerone, presidente regionale di Cia – Un’azione che abbiamo sollecitato nei giorni scorsi con una nota inviata al presidente Toti dove abbiamo segnalato come risulti già fortemente colpita la fascia olivicola costiera con una riduzione di produzione non inferiore al 30%, nonché le produzioni foraggere appenniniche con una riduzione del fieno prodotto del 50% alla quale si aggiunge la pressoché impossibilità di utilizzo dei pascoli. Risultano critiche, in molte aree , anche produzioni ortive in pieno campo. La stessa vigna, specie a ponente, manifesta stress da caldo eccessivo e carenza idrica”.

Cia Liguria ribadisce la necessità di un doppio binario di interventi. Da un lato l’emergenza da fronteggiare con azioni che possano limitare il danno economico attraverso ristori e sostegni al settore. Dall’altro la necessità di dare seguito ad interventi strutturali che devono essere programmati ed attuati nel prossimo futuro.

” È fondamentale la realizzazione di piccoli invasi, il miglioramento delle rete degli acquedotti irrigui – conclude Stefano Roggerone – nonché il riuso delle acque di depurazione e l’applicazione di tecniche di monitoraggio dei fabbisogni idrici: tutte azioni che devono andare a costituire un vero e proprio piano irriguo regionale”.

Più informazioni
leggi anche
Siccità Brugneto
Passaggio
Siccità, prosegue l’istruttoria per lo stato di emergenza in Liguria. Toti: “Nei prossimi giorni la firma per la richiesta”
Lago Val Noci mezzo vuoto 2 luglio 2022
Aiuto
Siccità, dal Governo aiuti per cinque regioni. Lo stato di emergenza per la Liguria sarà richiesto nei prossimi giorni
Lago Val Noci mezzo vuoto 2 luglio 2022
Spettrale
Siccità, il lago Val Noci è sempre più vuoto: oggi c’è meno della metà d’acqua rispetto al 2021
Siccità Brugneto
Preoccupazione
“Come se fosse agosto”, dal Brugneto anticipato di un mese il rilascio d’acqua verso Piacenza
Siccità Brugneto
Prudenza
Siccità, stop a nuovi rilasci dal Brugneto verso l’Emilia: Giampedrone: “Non è in condizione per farlo”
Lago Val Noci mezzo vuoto 2 luglio 2022
Situazione
Siccità, negli invasi di Genova 7 milioni d’acqua in meno dell’anno scorso ma “per ora niente ordinanze”
Siccità Brugneto
Atteso
Siccità, governo riconosce lo stato di emergenza per la Liguria: in arrivo 5,7 milioni per le infrastrutture

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.