Genova. La speranza era che in questi tre mesi si sarebbe potuto recuperare l’ammanco accumulatosi durante uno degli inverni più asciutti degli ultimi decenni, ma anche in queste settimane il meteo ha fatto registrare poche, pochissime precipitazioni degne di nota, lasciando che il disavanzo dei bacini idrici quasi raddoppiasse. E facendo subentrare lo spettro dell’allarme siccità.
Questo il bilancio di questa Primavera, che nella sua versione meteorologica si concluderà il prossimo 31 maggio, per lasciare spazio ad una estate che si preannuncia torrida. E forse difficile dal punto di vista della gestione delle risorse. Sì perchè se nel 2021, a fine maggio, l’acqua presente negli invasi genovesi arrivava a 37,6 milioni di metri cubi, mentre oggi sono ‘solo’ 30,6, con una differenza di 7 milioni di metri cubi.
Un dato significativo perché quasi raddoppia il gap che avevamo documentato a fine gennaio, confermando un andamento decisamente anomalo per quanto riguarda il clima di queste stagioni sempre più irriconoscibili. E in un fine maggio praticamente estivo, si affacciano gli spettri di una estate all’insegna della scarsità d’acqua e forse anche dell’allarme siccità. Secondo gli ultimi report il fiume Po sarebbe già sotto i livelli idrometrici registrati a Ferragosto 2021, con una quota d’acqua a -2,7 rispetto allo zero idrografico. Secondo le stime di Coldiretti a rischio sarebbe il 30% della produzione agricola italiana.
Per quanto riguarda i nostri laghi a patire maggiormente il Val Noci, che oggi conta 1.6 milioni di metri cubi d’acqua contro i 3.2 dello scorso anno, la metà. Il Brugneto conserva 19.8 milioni mentre 12 mesi fa ne aveva 24.5, vale a dire praticamente pieno. Ammanchi si registrano anche per il lago della Busalletta e per il Lavezze, mentre l’unico dato in controtendenza è quello del lago Lungo del Gorzente che registra poco più di 100mila metri cubi d’acqua in più rispetto allo scorso anno.
Questo il risultato di una delle primavere più secche degli ultimi anni, che ha fatto registrare dati pluviometrici decisamente ridotti: secondo quanto ci riporta Arpal, infatti, in questi tre mesi a Genova sono caduti 72.8 mm, valore che è praticamente un terzo della media stagionale storica che si attesa sui 201 mm. Una tendenza ancora più acutizzata a Isoverse, in alta Val Polcevera, dove si sono registrati 93.8 mm contro i 396.7 delle medie storiche. Praticamente un quarto. Stesso esito nel Tigullio, con un disavanzo però meno marcato: 110.6 mm contro la media di 184.7 mm.
Al momento sul lato genovese non ci sono allarmi, certo è che le attese di un rifornimento primaverile non hanno trovato riscontro, e le piogge previste nei prossimi giorni non rimetteranno in equilibrio l’assetto idrico di un clima sempre meno prevedibile. Secondo gli esperti ora si potrebbero aprire due scenari: o un’estate estremamente siccitosa, calda e secca che ci porterà direttamente ad un autunno che potrebbe essere veramente esplosivo dal punto di vista delle piogge, oppure, dall’altro lato, una estate piovosa e instabile con fenomeni localmente anche molto potenti, come quello visto pochi giorni fa sul Turchino, dove due ore di pioggia super localizzate hanno creato una mini ondata di piena nello Stura. In ogni caso quindi non sarà un’estate normale.