Porte aperte

Teatro Altrove, apertura con nuovo nome e filosofia: attività a partire dal 15 novembre fotogallery

Si chiama Tiqu, teatro internazionale di quartiere, con l'obiettivo di far conoscere la Maddalena in Europa attraverso un progetto unico di teatro

Genova. “Piccolo e essenziale” così Boris Vecchio, direttore di Sarabanda – l’associazione vincitrice del bando comunale per l’affidamento dello spazio – definisce il teatro Altrove di piazzetta Cambiaso, all’interno del palazzo Fattinanti-Cambiaso, nel cuore del quartiere Maddalena.

In realtà ormai è più corretto parlare di ex teatro Altrove perché la novità che accompagna l’apertura della struttura è proprio il cambio del nome. Da oggi infatti si chiama Tiqu, teatro internazionale di quartiere.

“Le parole chiave sono internazionale e quartiere – sottolinea Boris Vecchio – perché l’obiettivo è quello di far conoscere la Maddalena in Europa attraverso un progetto unico di teatro“.

La particolarità di Tiqu, nonché la sua filosofia, infatti è quella di essere un teatro abitato perché – con l’ambizione di racchiudere in sé sia l’anima artistica, sia quella culinaria in un rapporto di perfetta sinergia – intende andare oltre l’idea tradizionale di teatro e costituire un vero e proprio punto di incontro tra pubblico, giovane o meno giovane, e artisti noti del panorama genovese e internazionale volto allo scambio di  parole, pensieri e punti di vista tra uno spettacolo e un piatto tipico locale.

L’anima artistica è infatti legata al teatro, al cinema, alla musica e al circo, le quattro discipline in programma al piano terra, gestite da Sircus, centro delle arti del circo; mentre l’anima culinaria riguarda il primo piano dove è presente una cucina gestita dalla cooperativa Il Fabbro, di tipo B, che offre lavoro a persone svantaggiate del territorio, da qui il concetto di inclusione che il teatro intende inglobare e rilanciare.

“Il concetto è proprio quello di cucina, e non di ristorante, perché ricorda un ambiente accogliente, quotidiano, casalingo e familiare. Questo è Tiqu: persone che si incontrano tra arte e cucina” – spiega Diego Dettori, responsabile della cooperativa Il Fabbro.

Non mancheranno certo proiezioni cinematografiche, workshop, post scuola, eventi, corsi di teatro e soprattutto non mancherà la collaborazione con le scuole del territorio, “fondamentale per la nostra realtà” spiega Boris Vecchio.

Il teatro Tiqu, come l’ex teatro Altrove, rappresenta un punto di riferimento e una luce in un quartiere difficile, sotto molti aspetti, andando così a valorizzarlo e riqualificarlo. Per questo la sua riapertura – dopo oltre tre anni – è stata fortemente sentita da tutti, anche da chi non frequenta lo spazio.

L’inizio delle attività, secondo quanto affermato dai gestori, dovrebbe aggirarsi intorno alla metà di novembre.

“Faremo una conferenza stampa di presentazione del nostro calendario, della stagione e degli appuntamenti – inclusi gli incontri o gli aperitivi con gli artisti – ma ora non possiamo ancora svelare nulla. Dal 15 novembre in poi si saprà tutto”.

“Un luogo della cultura, nel cuore del centro storico, torna fruibile per la cittadinanza per riprendere più forte di prima il dialogo che si era interrotto prima della pandemia, anche per lavori di adeguamento impianti – spiega l’assessore alle Politiche culturali Barbara Grosso – un teatro che riparte è sempre un buon segno, oggi è più che mai un messaggio di fiducia nel futuro, che non può prescindere dalla cultura e dalla creatività”.

E conclude: “Il Comune di Genova si impegna, qualora dovesse servire, a finanziare e supportare economicamente il teatro, perché dopo tutto, non si può rischiare che richiuda o fallisca”.

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