L'allarme

Varianti Covid, il Cts al Governo: “Limitare mobilità e chiudere i centri commerciali”

Non sarebbe stato suggerito un nuovo lockdown ma gli esperti chiedono di innalzare tutte le misure per limitare le interazioni fisiche

Riapertura Fiumara fase 3

Roma. C’è una “grande preoccupazione” per l’evoluzione della pandemia, che richiede l’ “innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale” e la “riduzione delle interazioni fisiche e della mobilità”.

E’ quanto emerge dal verbale redatto ieri dal Comitato tecnico scientifico. Nel testo tuttavia, sottolineano fonti del Cts all’agenzia Ansa, “non è stato suggerito al governo alcun lockdown”.

“Alla luce dell’aumento sostenuto della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità – si legge – si ribadisce di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità“.

Analogamente a quanto avviene in altri Paesi europei, anche a causa delle varianti virali che potrebbero potenzialmente ridurre l’efficacia di alcuni vaccini, “si rende necessario un rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale al fine di ottenere rapidamente una mitigazione/contenimento del fenomeno epidemico, indipendentemente dai valori di incidenza”.

Nel corso della riunione gli esperti hanno anche auspicato una “tempestiva conclusione” della revisione dei parametri del monitoraggio, in modo da rendere “più rapida l’azione di contenimento/mitigazione” da attuare sia a livello nazionale che locale. Nel Dpcm entrato in vigore oggi, spiegano ancora gli esperti, è stato inoltre previsto che le scuole di ogni ordine e grado devono passare in didattica a distanza nelle zone dove l’incidenza supera i 250 casi ogni 100mila abitanti.

Questa stessa soglia il Cts l’aveva proposta lo scorso 8 gennaio per far scattare in automatico la zona rossa, ma era stata bocciata dai presidenti di Regione e poi accantonata dal governo che non l’aveva inserita nel Dpcm del 14 gennaio. Ora invece è stata recepita, ma solo per quanto riguarda le scuole e si è lasciato ai governatori la responsabilità di intervenire ulteriormente.

Gli esperti hanno però ribadito al governo che alla limitazione dell’attività scolastica faccia seguito anche una limitazione degli altri servizi, compresa la chiusura dei centri commerciali.

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