Su eppela

Covo di Nord-Est, crowdfunding per riaprire lo storico locale distrutto dalla mareggiata

Si può contribuire versando da 5 euro a 10 mila, previste diverse "ricompense"

Mareggiata e tempesta 29 ottobre, the day after

Santa Margherita Ligure. Tutto o niente. Serviranno 50 mila euro perché la raccolta fondi abbia successo, come accade sempre con le operazioni di crowdfunding. Il Covo di Nord-Est ha impostato un obiettivo ambizioso sulla piattaforma Eppela, per la prima fase della ricostruzione del locale completamente distrutto dalla mareggiata dello scorso 29-30 ottobre. I danni stimati ammontano a oltre due milioni di euro.

Il primo step, specificano i promotori dell’iniziativa (la Mito srl, con il patron del locale Stefano Rosina), servirà per ristrutturare il bar e la consolle dj della sala “Covo”. L’obiettivo è di arrivare alla riapertura entro l’inizio della prossima stagione estiva.

Gli step successivi serviranno per la ricostruzione delle parti restanti della struttura: stabilimento balneare, pizzeria e Covino.

Come accade in gran parte dei crowdfunding, a ogni contributo corrisponderà una ricompensa adeguata alla cifra versata: si va dai 10 euro per la presenza nel “muro” che conterrà i nomi dei sostenitori, ai 10 mila euro con cui l’exclusive supporter potrà presenziare al party esclusivo dedicato ai supporter della campagna, avere il proprio nome inciso su una mattonella all’interno del locale, il tavolo riservato nella zona privé (massimo 5 persone) per tutte le serate della stagione 2019 comprensivo di parcheggio riservato, navetta riservata andata e ritorno da Santa Margherita Ligure, una bottiglia di superalcolico. Previsto anche il contributo minimo di 5 euro senza ricompense.

A 38 giorni dalla fine della campagna, sono stati raccolti 1.240 euro da 22 sostenitori.

leggi anche
covo di nord est
Rinascita
Covo di Nord Est, crowdfunding in corso: il 6 aprile riapre la pizzeria, a Pasqua il dancefloor

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.