Genova. In questi giorni l’AMIU di Genova ha prodotto le linee del suo progetto di raccolta differenziata spinta da attuare nell’area cittadina genovese per giungere entro il 2020 al 65% e in modo da non incorrere nelle sanzioni regionali per chi non raggiunge entro la fine del prossimo anno il 45%.
Noi Verdi ,nel cogliere l’occasione per esprimere la nostra solidarietà al sindaco Doria per l’assurdo gesto compiuto da Primocanale,che invece di “servizio pubblico” sa tanto di “censura da RAI della prima repubblica”,vogliamo entrare nel merito del piano proposto per proporre alcune essenziali nuove priorità.
In primo luogo esprimiamo il nostro compiacimento perche’ l’AMIU e il Comune hanno finalmente deciso di andare fino in fondo sulla strada della raccolta differenziata spinta anche se l’obiettivo del 65% doveva essere raggiunto nel 2012 e spostarlo al 2020 rappresenta sicuramente una sconfitta per la pubblica amministrazione piu’ che il risultato di concrete scelte ambientali.
In secondo luogo,come abbiamo già fatto per il piano regionale dei rifiuti della Giunta Burlando e per la legge prodotta dalla Giunta Toti,continuiamo a ritenere che fissarsi solo sull’obiettivo della raccolta differenziata perche’ lo impone una norma regionale,nazionale e comunitaria porta poco lontano. Le direttive comunitarie fissano altri obiettivi prioritari ovvero la riduzione e il riuso.Si tratta infatti di giungere ad una società a rifiuti zero ove si attuino politiche virtuose per la riduzione alla fonte dei rifiuti ( a cominciare dagli imballaggi) e per il riuso degli oggetti affinche’ si possano creare banche ove conferire oggetti non piu’ idonei e poterne ritirare altri oppure ottenere una sorta di bonus per acquisti nell’ambito dell’allegato mercatino del riuso.Si tratterebbe sostanzialmente di adeguarsi agli standards delle maggiori città europee e a esperienze italiane significative nell’ottica secondo cui avere meno rifiuti vuole dire una migliore qualità della vita e non un semplice adeguamento a norme di legge,che diventerebbero diversamente quasi incomprensibili.
In terzo luogo infine vorremmo sapere quali misure di educazione ambientale si intendano adottare per far divenire il percorso verso la riduzione dei rifiuti e la differenziata spinta un vero percorso partecipato e condivido con cittadine e cittadini.
L’educazione ambientale non è a nostro parere una sorta di “medaglia” da mettere o una “cosa da fare perche’ non si sa cosa fare d’altro” ma uno strumento fondamentale per condividere con tutta la cittadinanza un percorso di gestione dei rifiuti,che la renda effettivamente attrice del processo avviato.
Lia Giribone-co-portavoce regionale dei Verdi
Sebastiano Sciortino-co-portavoce regionale dei Verdi
Angelo Spanò-portavoce metropolitano dei Verdi
Danilo Bruno-consigliere federale dei verdi